<p><em>Riflessioni sulla pagina del Vangelo di domenica 30 gennaio</em></p>



<p>di Mons. Giuseppe Fiorillo</p>



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<p>Carissime/i<br>con questa pagina di Luca (Lc 4,21-30) oggi siamo virtualmente nella Sinagoga di Nazareth, dove Gesù, partecipando alla liturgia del sabato, pronuncia il suo discorso programmatico, fondato su una nuova giustizia e sull&#8217;amore gratuito di Dio, dove i bastonati della terra vengono liberati.</p>



<p>&#8220;Il Signore Iddio mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l&#8217;anno di Grazia del Signore&#8221; (Isaia 61,1-2).</p>



<p>Gesù, nel leggere il passo di Isaia, che tutti a Nazareth conoscevano a memoria, si ferma all&#8217;anno di grazia, escludendo di conseguenza il versetto che segue &#8221; un anno di vendetta per il nostro Dio&#8221;.<br>I Nazaretani, come tutto il popolo di Israele, avevano sofferto nel passato e soffrivano molto nel presente ad opera degli oppressori romani.<br>Pertanto da chi si proclama nella Sinagoga &#8220;unto dal Signore&#8221; si aspettano l&#8217;annuncio di una resa dei conti, un invito alla rivolta. Ma nulla di tutto ciò: niente vendette, niente castighi, perché Dio non fa ritorsioni verso coloro che vanno fuori strada, nessuna discriminazione verso i popoli del mondo…<br>La tensione nella Sinagoga sale, ancor di più, quando Gesù a suo sostegno rievoca i prodigi dei due profeti dell&#8217;antichità, Elia ed Eliseo, i quali, in tempi di carestia, vengono incontro a degli stranieri: la vedova di Sarepta di Sidone e Naaman, il Siro. I due profeti, soccorrendo gli stranieri, sono la testimonianza che Dio è il Dio di tutti. Dinnanzi alla presentazione di una tale visione di Dio, i paesani di Gesù non ne possono più!</p>



<p>…e allora:</p>



<p>&#8220;All&#8217;udire queste cose, tutti nella Sinagoga si riempiono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino&#8221; (Luca 4, 28-30).</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="http://vivipress.local/wp-content/uploads/2022/01/gesu-cacciato.jpg?w=193" alt="" class="wp-image-1083" /></figure>



<p>Gesù viene cacciato dalla Sinagoga, con grande nostro disappunto…<br>Ma, a ben pensare, Cristo, oggi come ieri, continua ad essere cacciato se:</p>



<ul class="wp-block-list"><li>85 milioni (ma le cifre vanno a crescere!) di uomini, donne, bambini, vecchi, vengono cacciati dalle loro terre a motivo di guerre, siccità, violenze e, buttati sulle vie del mondo, cercano una casa, una dignità, un avvenire assai incerto;</li><li>migliaia e migliaia di Cristiani nel mondo subiscono violenza, espulsione, morte per il solo fatto che predicano la pace, la giustizia e la comunione fraterna.</li><li>un esercito di nostri giovani, cacciati dalle nostre terre del sud, dominate da poteri occulti, camminano per il mondo alla ricerca di un pane &#8220;che sa di sale&#8221;.<br>Buona domenica, don Giuseppe Fiorillo</li></ul>

Don Fiorillo, ancora cacciamo Gesù quando cediamo all’egoismo e non aiutiamo chi ha bisogno

- Categories: è domenica
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