In riferimento a quanto apparso sul web, relativamente ai Parchi archeologici della Città, l’amministrazione comunale ha inteso precisare
di Marcello Bardi
Benedetto il web e chi ha consentito che tutti, proprio tutti potessero avere la parola, per quanto il buon Umberto Eco non avesse poi tutti i torti!
Ma se il web è ormai una giungla virtuale, inevitabile è che vi siano anche i “leoni virtuali”, quelli da tastiera che alimentano e si alimentano grazie al fiorire di polemiche. In questo Vibo Valentia è un “luogo eletto”. C’è da proporre, una volta ultimato il ciclo di Capitale Italiana del Libro, che si nomini la città quale Capitale delle polemiche (ma consentiteci di mantenere la minuscola…)
Ed allora, ecco pronto un nuovo fronte di discussione, un nuovo fiorire in quella giungla del web. Questo volta, però, l’amministrazione comunale vibonese ha preferito rispondere e precisare, chiarire ed informare. E così, è stata predisposta una nota di chiarimento a proposito del tema così caro al mondo accademico-intellettuale vibonese: i parchi archeologici della città.
L’assessorato comunale alla Cultura, guidato da Daniela Rotino, ha inviato una nota con la quale si chiarisce quanto si fa ed è stato fatto in proposito.
“Periodicamente vengono effettuati appositi sopralluoghi presso i vari siti, congiuntamente a personale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, così come è avvenuto giorno 12 Gennaio u.s. alla presenza del funzionario Dott. Michele Mazza”.
“Il Comune – si dà dunque notizia – ha provveduto a sistemare i cancelli del Parco di Sant’Aloe, divelti e vandalizzati, e a ripulire le aree di accesso. Sono state, inoltre, avviate le procedure per il diserbo e in seguito si avvieranno i lavori di sistemazione dei mosaici.
Il parco di San Leoluca è stato aperto e reso fruibile già durante le manifestazioni estive svolte in quell’area; occasione che ha consentito ad un archeologo dell’associazione di offrire ai vari ospiti presenti esaustive informazioni sui reperti ivi presenti, nonché, su richiesta degli interessati e con le medesime modalità, sui reperti del Parco delle Rimembranze.
Per quanto riguarda gli altri parchi, alcuni sono in attesa di lavori di sistemazione, come il castello di Bivona, dove sono stati programmati degli interventi che attualmente sono in fase preliminare”.
Ciò chiarito, sebbene non si faccia menzione di relativamente al Parco del Cofino, il comunicato dell’assessorato aggiunge altri particolari: “Si ritiene opportuno sottolineare che si sta provvedendo alla completa fruizione di tutte le aree, sotto la vigile supervisione della Soprintendenza. Finora due associazioni fra quelle ammesse alla gestione hanno firmato la relativa convenzione.
Di tali evidenze l’Assessore alla Cultura ha relazionato in sede di seduta della competente commissione consiliare, di cui una relazione scritta è stata consegnata ai giornalisti presenti in aula”.
La conclusione non può che essere ovvia: “Pertanto le polemiche innescate sul web appaiono del tutto sterili e privi di fondamento”.