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Vibo Valentia piange la morte di Francesco Tassone, intellettuale tra i più apprezzati

tassone

&NewLine;<p><em>Animatore dello storico Circolo Salvemini&comma; fondatore della Rivista Quaderni Calabresi e della casa editrice Qualecultura che ha aderito al CEV<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ho avuto l&&num;8217&semi;onore di conoscerlo ed il privilegio di frequentarlo&comma; ancora da giovane cronista &&num;8211&semi; ahimè per un tempo breve&comma; ma per me ugualmente istruttivo&comma; formativo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Così voglio ricordare<strong> Francesco Tassone<&sol;strong>&comma; editorialista&comma; storico&comma; magistrato prima e legale poi a partire dal 1974&comma; morto questa mattina a Vibo Valentia dove viveva ed operava&period; Era nato a Spadola nel 1926&comma; laureato in giurisprudenza&comma; era passato dalla magistratura all’attività di avvocato&comma; facendo una scelta forte in nome della libertà di espressione e potendo così avere autonomia nello svolgimento dell’attività di organizzatore culturale e di uomo dedito all’impegno civile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Intellettuale nel senso compiuto del termine&comma; Francesco Tassone ha insegnato con fatti ed azioni concrete che la libertà di pensiero è un bene prezioso non barattabile anche a costo di sacrifici personali e professionali&period; È stato maestro per molte generazioni&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi accolse nel suo studio mostrando benevolenza e curiosità&comma; verso quel giovane che ero allora mentre mi affacciavo all’affascinante lavoro giornalistico da affiancare ad un impegno da operatore culturale&period; Mi ritenni fortunato per quell’accoglienza&comma; ben sapendo di incontrare in lui una guida forte&comma; ma nello stesso tempo pacata e discreta&comma; sempre elegante nel suo stile&comma; nel suo eloquio mai sopra le righe&comma; eppure efficace&period; Nell’esperienza personale fatta nel breve periodo di frequentazione&comma; ho apprezzato&comma; cercando di assorbirne le qualità&comma; la sua capacità di ascoltare&comma; la sua propensione ad argomentare&comma; la sua apertura e la sua disponibilità al dialogo con chiunque&comma; me compreso che di certo professavo idee che non sempre combaciavano con le sue&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sono state queste&comma; sue caratteristiche personali&comma; che hanno rappresentato il suo profilo quale&nbsp&semi;<strong>punto di riferimento intellettuale e culturale di grande rilievo<&sol;strong>&nbsp&semi;per la vita culturale e sociale di una Vibo Valentia che a quel tempo sapeva essere impegnata e vivace&period; Diventava così di fondamentale importanza per tanti giovani studiosi&comma; così come per tanti intellettuali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel pieno del grande sommovimento sociale e culturale che era il ’68 – con <strong>Nicola Zitara&comma; Mariano Meligrana&comma; Luigi Lombardi Satriani&comma; Sharo Gambino<&sol;strong>&comma; nell’ambito del Circolo Salvemini di Vibo Valentia &lpar;fucina straordinaria di idee ed intelletto&rpar; – dava alla luce la rivista&nbsp&semi;<em>&OpenCurlyDoubleQuote;Quaderni calabresi”<&sol;em>&comma; oggi&nbsp&semi;<em>&OpenCurlyDoubleQuote;Quaderni del Sud-Quaderni calabresi”<&sol;em>&comma; e sulla scia di questo impegno&comma; nel 1971 creava la casa editrice <em>Qualecultura<&sol;em>&comma; definita &OpenCurlyDoubleQuote;strumento interno della presa di coscienza delle classi popolari meridionali per contribuire ad affrettare la fine della loro subalternità”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sempre in quel periodo&comma; affiancandosi strategicamente ai Circoli Sardi&nbsp&semi;<em>città-campagna<&sol;em>&comma; promosse quello che si può considerare il primo movimento politico per l’autonomia del Meridione e delle Isole&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Attraverso la <strong>Casa Editrice<&sol;strong><em> <strong>Qualecultura<&sol;strong><&sol;em>&comma; ha avuto il merito di pubblicare libri risultati di fondamentale importanza per comprendere la Calabria ed il Mezzogiorno&comma; in linea con le sue idee di meridionalista convinto ed acuto&comma; egli stesso raffinato scrittore&comma; acuto ricercatore&comma; abile narratore&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mentre&comma; grazie alla rivista&nbsp&semi;<strong><em>Quaderni Calabresi<&sol;em><&sol;strong>&comma; tanto ha influenzato il dibattito culturale intorno ai temi del meridionalismo e del riscatto delle classi popolari meridionali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un altro momento tra noi&comma; ugualmente breve ma intenso&comma; fu quando nei primi anni ’80 fondò il <strong>Movimento Meridionale<&sol;strong> provando anche l’avventura elettorale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I suoi <em>Quaderni Calabresi<&sol;em> sono stati una palestra di idee&comma; di confronto&comma; di ideali&semi; oggi sono un patrimonio di cultura che abbiamo il dovere di difendere e preservare&period; Un impegno al quale non ci si deve sottrarre&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sempre pronto a cogliere la forza di idee innovative ed in grado di rappresentare la crescita socio-culturale della città e del territorio&comma; consentì che Quale Cultura aderisse all’appena costituito <strong>CEV<&sol;strong>&comma; il Comitato degli Editori del Vibonese&comma; già immaginando la programmazione di nuove iniziative culturali&period; Il CEV&comma; nella sua pagina facebook&comma; ha dato notizia della sua dipartita&comma; con una breve nota&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>Le più sincere condoglianze alla famiglia Tassone&comma; partecipiamo con commozione alla perdita del caro Avvocato&comma; un vero Intellettuale Vibonese che credeva nella costruzione di un grande futuro per la città e la viveva da protagonista<&sol;em>”&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Patrizia Venturino&comma; titolare della Casa Editrice Il Cristallo&comma; che a suo tempo aveva conosciuto personalmente Francesco Tassone&comma; parla di &OpenCurlyDoubleQuote;<em>una grave perdita per la cultura vibonese<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Camera Penale di Vibo Valentia ha espresso il cordoglio per la dipartita del suo già Presidente con questa dichiarazione&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>La sua morte segna per l’avvocatura vibonese la perdita di una figura di altissimo valore&comma; magistrato&comma; avvocato e meridionalista che ha saputo dare voce alla gente umile della sua terra&period; L&&num;8217&semi;Avv&period; Francesco Tassone ha saputo incarnare i valori della professione forense quale unione di competenza e umanità sempre a difesa dei diritti fondamentali&comma; arricchendo la toga di generosità e professionalità e rappresentando con nobile spirito la professione forense<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Tanti i commenti e gli attestati di stima&comma; di apprezzamento e&nbsp&semi;di riconoscenza che si stanno susseguendo anche attraverso i social&comma; da parte di intellettuali e semplici cittadini&comma; tutti tesi a ribadire quell’apprezzamento che&comma; già in vita&comma; gli si tributava per le sue qualità umane&comma; culturali&comma; professionali&period; &nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;

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