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In memoria di Carmelo Fuscà, il Commendatore che è stato la Vibonese

fusca

&NewLine;<p><em>Si è spento lo storico Presidente della società di calcio che ha guidato per oltre un trentennio&period; Un nostro ricordo<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Certe emozioni non si provano più&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era un calcio romantico&comma; fatto di cuore&comma; di passione&period; Vissuto sulla pelle e nell’animo&comma; con il cuore che batteva a mille&period; Devi aver sentito un brivido lungo la schiena dopo un goal&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E quanta polvere hai respirato in quelle giornate calde&comma; perché campi in erbetta non se ne vedevano e quando pioveva era fango&comma; melma che ti si attaccava alle scarpette ed il pallone diventava pesante&comma; che a colpirlo di testa ci voleva coraggio&comma; eppure… si tirava&comma; ci si tuffava anche di testa per andare in gol&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era un calcio romantico&comma; nato nei cortili o negli oratori&period; E mettere su una squadra&comma; comprare una divisa era già un’impresa&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per trent’anni&comma; trent’anni o poco più il Commendatore ha rappresentato questo&period; Prese la Nuova Vibonese&comma; come a quel tempo si chiamava la squadra di calcio che rappresentava la città&semi; una squadra che&comma; dopo un passato eroico di buoni campionati&comma; vivacchiava nelle serie inferiori spostandosi a pochi km di distanza per giocare derby continui nei comuni dell’hinterland&comma; dove a stento c’erano dei piccoli capannoni dismessi che fungevano da spogliatoi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Era quel calcio romantico&comma; che solo degli innamorati&comma; ciechi d’amore e di passione potevano scegliere di vivere in prima persona&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Carmelo Fuscà era questo&period; Era come lo era Rozzi per Ascoli&comma; Massimino per Catania&comma; Anconetani per Pisa… come l’Alberto Sordi presidente del Borgorosso Football Club&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Carmelo Fuscà fu il mecenate del calcio vibonese&period; Carmelo Fuscà è – ancora oggi lo è – il Calcio vibonese&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Che se ne sia voluto andare proprio in questo periodo di tristezze e preclusioni&comma; quando andare allo stadio per colpa del covid è stato addirittura proibito&comma; è forse un segnale di come quel calcio romantico da lui interpretato non ha più spazio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Prese quella squadra rossoblu&comma; quella società detta Nuova Vibonese che era in Prima Categoria&period; Ci mise cuore e soldi&comma; fegato e rabbia&semi; ci mise una voglia matta ed una passione infinita e la sostenne lungo una cavalcata trionfale che la portò in serie D&comma; la serie D di allora che&comma; per qualità e blasone era l’equivalente della C2 di oggi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io c’ero in quel pool di appassionati che si riunivano a casa sua e fungendo da dirigenti programmavano le giornate e le trasferte mettendoci la propria macchina e pagando la benzina&period; Ero un giovane che si era conquistato la stima del Commendatore e che si era lasciato infettare da questa malattia&colon; il calcio e la passione per la squadra della propria città&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Autorevole nel suo più semplice atteggiamento&comma; un leader naturale&semi; burbero quel tanto che bastava per incutere un rispettoso timore riverenziale eppure capace di lanci di straordinaria generosità&period; Li ho vissuti personalmente quelle emozioni&comma; quelle rabbie e delusioni&comma; quegli entusiasmi e passioni roventi&comma; certe emozioni che non si possono descrivere&period; Vissute vicino al Commendatore&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Carmelo Fuscà se ne va portando con sé la testimonianza di questo calcio che va scomparendo sommerso da interessi più concreti e diretti&comma; dove il sentimento rischia di trascinare verso labirinti complicati &lpar;vero presidente Caffo&quest;&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Certe emozioni non si provano più&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Devi essere stato arrabbiato per ore dopo una sconfitta&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Devi aver visto vincere gli altri&period; Devi aver vinto&period; Devi aver pianto di rabbia ed anche di gioia<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Devi aver sognato almeno un secondo&comma; come quel memorabile giorno a Paternò&comma; con la mitica Vbionese di Pasquino… e devi aver esultato in mucchio con i tuoi compagni d’avventura uniti da una fede calcistica&comma; che aveva il suo massimo rappresentante nel Commendatore&period; Il Commendatore Carmelo Fuscà&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Adesso se ne è andato e con lui certi mondi&comma; certi pionierismi&comma; certi momenti romantici&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sapranno i colori rossoblu&comma; che erano nel cuore del Commendatore&comma; regalare ancora certe emozioni&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Carmelo Fuscà è stato il Calcio a Vibo Valentia… e adesso se ne è andato&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Addio Commendatore&excl;<&sol;p>&NewLine;

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