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Vibo Valentia piange la morte di un apprezzato intellettuale, Luigi Palermo

La notizia diffusa dalla famiglia a tumulazione avvenuta per volontà del defunto. Il commosso ricordo di una sua allieva

La città di Vibo Valentia perde un altro dei suoi figli migliori. Luigi Palermo di Santa Margherita, filosofo, stimato docente nei licei cittadini, apprezzato intellettuale, collezionista e cultore di quanto riguardava l’arte, la cultura e la storia del territorio.

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Al di là del personale ricordo di un Maestro con il quale l’occasione di confronto – ahimé sempre più rare! – rappresentava sempre un momento di crescita culturale ed umana, grazie al suo essere un piacevole conversatore, brillante nelle idee, profondo nelle riflessioni, questa redazione intende rendergli omaggio attraverso il commosso ricordo di una sua allieva, che, probabilmente meglio di ogni altra considerazione. ne traccia un profilo, a tratti intimo e realistico.

“…non riesco a smettere di piangere silenziosamente… ho informato mio marito e il ricordo, la nostalgia del suo fare, sempre sorridente, mi ha assalita con prepotenza e tristezza indicibile… avrei tanto voluto incontrarlo per ricordare insieme i tantissimi, lieti momenti trascorsi in classe, la classe del cuore, anzi  la classe privilegiata, perché quella del cuore era quella di Anita, giustamente, ma noi eravamo gli spettatori, anzi i cocostrutturi della sua vita professionale e sentimentale❤ e tutte e trenta le studentesse della sua amata 2^ D a fine corso erano innamorate della Filosofia per il suo modo di presentarla e il garbo simpatico nel proporre ogni argomento, pur complesso.

Il tutto senza mai imporre ma attraverso il grande rispetto per tutte e per ciascuna e l’amore evidente, supportato da conoscenza profonda, per la materia che insegnava…

E noi ci sentivamo come il popolo eletto, la classe privilegiata della Sua grande presenza che lo accoglieva al suo primo anno d’insegnamento della filosofia, che era anche il nostro primo anno e fruivamo di una sorta di grazia infusa dall’alto che rendeva superiore ciascuna di noi…

Ci ha davvero accompagnate nella maturazione della conoscenza e della riflessione sui problemi via via emergenti, appartenenti a qualcuna di noi o al sociale, anni ruggenti, speciali quelli del triennio postsessantottino e con lui si parlava di tutto, complici i tanti argomenti della disciplina che ci aveva presentato, il primo giorno con lui, sorridendo: ” La Filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale, si rimane tali e quali” e che aveva invece poi capovolto, consentendo di rimaneggiare, rivoltare, riflettere su ogni argomento per arrivare al nostro più personale ed autentico punto di vista, che ci aveva insegnato ad esprimere liberamente e a difendere, senza paura, condizionamenti o emulazioni: ogni persona ha un valore unico ed insostituibile…

Che grandi lezioni con lui: di religione, etica, estetica, politica, geopolitica… il mondo ci aspettava e noi ci si stava attrezzando per affrontarlo al meglio, con quel Professore munifico che elargiva cultura, bonomia, saggezza, sottile ironia, ilarità gioiosa…non avremmo voluto finisse mai la sua ora… che metafora è venuta fuori, proprio oggi, dal sapore macabro, direi… ma Luigi Palermo vivrà in eterno, per il bene profuso con aristocratica naturalezza e perché resterà nei ricordi e nel cuore di tutti gli studenti che ha formato oltre che dei  suoi cari…

E concordo col Foscolo: “Sol chi non lascia eredità di affetti poca gioia ha dell’urna…”

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