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Don Fiorillo, dobbiamo respingere le tentazioni effimere di onnipotenza e vivere in comunione con gli altri

Riflessioni sul Vangelo di domenica 6 marzo

di Mons. Giuseppe Fiorillo

Carissime/i
con questa pagina del vangelo di Luca (Lc 4,1-13) siamo nel deserto di Giuda. Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo al fiume Giordano, si ritira nel deserto per quaranta giorni in comunione col Padre e col discernere il ruolo del Messia.
Al tempo di Gesù, difatti, due erano le visioni riguardo al Messia che doveva venire: una visione lo vedeva come Messia trionfante che, con la forza, imponeva ai popoli della terra giustizia e pace e una visione lo vedeva come Messia sofferente che, con il sacrificio della sua vita, portava salvezza al mondo intero.
Tre sono le tentazioni che subisce Cristo da parte del Diavolo nel deserto, dove non esiste nulla se non solitudine e precarietà. Tre sono, in definitiva, anche le nostre tentazioni: mangiare, possedere, comandare.

La prima tentazione: “se sei il figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: non di solo pane vivrà l’uomo”.(Luca 4,3-4)

Gesù pone il primato dell’essere sull’avere. Gesù non nega il pane, ma chiede al pane di moltiplicarsi per essere partecipazione e comunione.
“Quanti pani avete? Rispondono: cinque pani e due pesciolini”. E quei pani e pesciolini, partecipati, sfamano una moltitudine, con l’avanzo di dodici canestri. Oggi il pane c’è nel mondo, ma non è partecipato, resta nei granai dei ricchi epuloni. Oggi c’è molto “avere” e poco “essere”. L’essere per Gesù è solidarietà, fraternità, gratuità, gioia di vivere.

Seconda tentazione: “ti darò tutto questo potere dei regni e la loro gloria …prostrati e tutto sarà tuo” (Luca 4,6-7).

gesu tentato nel deserto

Questa tentazione ha radici antiche: “sarete come Dio se mangerete questo frutto” (Genesi); tentazione assai diffusa oggi nel nostro mondo. Ognuno col suo potere vuole essere Dio verso l’altro. Questa sottile ideologia di dominio pone le uova dentro le famiglie, le scuole, le associazioni e a salire… nei parlamenti, negli stati, nelle logiche dei moderni faraoni, negli attuali zar…fino a scatenare, col loro delirio di onnipotenza, pericolosi abissi nucleari.
A questa marea oscura di potere libidinoso che cresce dentro una certa umanità, Gesù dice: “sta scritto il Signore, Dio tuo, adorerai: a Lui solo renderai culto”.

Terza tentazione: “lo condusse sul pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e gli disse: se tu sei figlio di Dio, gettati di qui… e gli angeli ti porteranno sulle loro mani (Luca 4,9-10).

È questa la sottile tentazione nel convincerci che Dio sta sempre dalla nostra parte.
Lo pensavano i nazisti portando sulle cinture il motto: Gott mit uns (Dio è con noi); lo pensano, oggi, i mafiosi che, nascosti nelle loro tane, costruiscono altarini con bibbie e tanti santini. Ma Dio non è con questi diavoli che si illudono di avere il potere su tutto e tutti.
Dio non è con i 60 kilometri di strumenti di morte che ,in Ucraina, portano desolazione e morte.
Dio è con MIA che nasce nei sotterranei della metropolitana di Kiev al suono di una triste ninna-nanna di spari e boati di bombe; Dio è con la dolorosa carovana di profughi che, con violenza, sradicati dalle loro storie, cercano feritoie di luce fra le tenebre che si addensano su “questo mondo posto nel peccato” (San Paolo).
Buona domenica con la speranza che “quelle persone che vogliono cambiare il mondo abbiano a cuore prima il cambiamento di se stessi” (Lev Tolstoj).
Don Giuseppe Fiorillo

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