La cerimonia di piantumazione alla presenza delle massime autorità del territorio
Tutto parte dal progetto “Un albero per il futuro” che punta alla messa a dimora di 50mila piante, in tutta Italia; piante che diventeranno alberi e poi un bosco diffuso. Progetto avviato e portato avanti dai Carabinieri del Gruppo Biodiversità. Ma l’occasione di questa mattina, presso l’IPSEOA di Vibo Valentia, quello che comunemente chiamiamo Istituto Alberghiero, si è arricchita di un passaggio ulteriore: l’albero del giudice Giovanni Falcone che assume un importante significato anche in ricordo di tutte le vittime di mafia; e non a caso, erano presenti, fra gli altri – oltre a istituzioni, esponenti politici e forze dell’ordine – anche i genitori di Matteo Vinci, ucciso a Limbadi con un’autobomba nel 2018.
Grande soddisfazione del dirigente scolastico, Pasquale Barbuto, che ha voluto ricordare come “parlare di legalità in un territorio come il nostro è una priorità per contrastare la violenza che, purtroppo, coinvolge anche tanti giovani di questo martoriato territorio”. Ecco perché la scelta di portare questa pianta nelle scuole non è da considerarsi casuale.
E così, da oggi un pezzo dell’albero che si trova davanti alla casa del giudice Giovanni Falcone, ucciso da Cosa Nostra nel 1992, sarà presente a Vibo Valentia.
Con l’aiuto dei carabinieri forestali, infatti, questa mattina è stato infatti messo a dimora proprio all’ingresso dell’Ipseoa “E. Gagliardi”.
A spiegare come sia possibile tutto ciò, il maggiore Rocco Pelle, comandante del reparto di Biodiversità dei carabinieri di Mongiana: “Si tratta proprio l’albero di Falcone – ha spiegato – ovvero una pianta che è stata ottenuta dalla raccolta delle parti dell’albero che cresce sotto l’abitazione di Falcone. È stata poi portata nel nostro Centro nazionale di biodiversità, ad Arezzo, dove è stata riprodotta in centinaia di esemplari: uno di questi è oggi qui, all’Ipseoa, per la prima volta nella provincia di Vibo Valentia“.
Una cerimonia solenne rafforzata dalla presenza del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, dal sindaco Maria Limardo (accompagnata dall’assessore ai Servizi Sociali Rosa Maria Santacaterina), dal presidente della Provincia, Salvatore Solano, dal direttore del Conservatorio Torrefranca, Vittorino Naso, dal questore Raffaele Gargiulo e dagli altri rappresentanti delle forze dell’ordine, il responsabile provinciale di Libera, Giuseppe Borrello.
L’orchestra del Conservatorio ha eseguito l’Inno nazionale, ma non solo: infatti, non dimenticando i fatti tragici dell’attualità, sulla facciata dell’Istituto, l’enorme bandiera dell’Italia era affiancata da un’altra dell’Ucraina e la stessa Orchestra ha eseguito l’inno ucraino quale segno di vicinanza e di solidarietà