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Salvaguardare l’ambiente, bene prezioso. Interessante incontro al Nautico di Pizzo

Organizzato dall’Associazione Mogli Medici, con le relazioni di Gianfranco Manfrida e di Silvio Greco

Sta crescendo sempre più la sensibilità verso i temi ambientali, partendo dal presupposto che l’ambiente sia un bene prezioso da salvaguardare e che proteggere l’ambiente significa proteggere la nostra saluta. Una sensibilità che – per fortuna – è maggiormente spiccata tra i giovani.

Partendo da questo presupposto, l’AMMI, associazione mogli medici di Vibo Valentia presieduta da Anita Bilotta Lindgren, ha organizzato un incontro rivolto agli studenti dell’istituto nautico di Pizzo, chiedendo al noto biologo vibonese Silvio Greco, Direttore della Stazione Zoologica Anton Dohan di Amendolara di spiegare ai giovani l’importanza di questa consapevolezza, senza la quale si pregiudica l’ecosistema naturale marino-terrestre.

La relazione di Silvio Greco è stata preceduta dall’intervento di Gianfranco Manfrida, presidente del Circolo Velico Santa Venere di Vibo Marina

Che la situazione sia di forte pericolo appare chiaro quando si constata che, a proposito di plastica, microplastiche e nanoplastiche, si parla di 8 milioni di tonnellate all’anno che arrivano in mare.

E se la plastica galleggiante è solo intorno il 35%, l’aspetto più preoccupante – fa notare Silvio Greco – è che vi è un 95% ormai depositato sul fondo o addirittura negli organismi che popolano il mare.

Da qui, l’importanza di questi incontri, perché educare significa comprendere che un buon comportamento è utile a ciascuno di noi e soprattutto per le generazioni future.

Silvio Greco

“Noi dovremmo iniziare a chiedere scusa alle generazioni future – evidenzia ancora Silvio Greco – perché la nostra generazione tutta, ma soprattutto la cosiddetta classe dirigente, ha gravi responsabilità, innanzitutto qui in Calabria, rispetto alla depurazione, rispetto agli sversamenti illegali, rispetto tutto quello che si sta trovando nel mare calabrese”.

I giovani mostrano grande curiosità, hanno voglia di capire questi meccanismi. E questo fa ben sperare immaginando che le prossime generazioni siano più rispettosi degli ecosistemi naturali. Per questo – conclude il biologo direttore della Stazione Zoologica di Amendolara – sottolineo l’importanza di questi incontri. Noi ricercatori la chiamiamo la “terza missione nel mondo della ricerca”. Personalmente mi impegno a prendere parte ad almeno 100 conferenze all’anno rivolte agli studenti”.

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