<p><em>Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 12 giugno</em></p>



<p>di Mons. Giuseppe Fiorillo</p>



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<p>Carissime/ i ,<br />abbiamo celebrato nello scorrere delle domeniche il mistero della nostra salvezza, avvenuta con la Morte e Resurrezione di Gesù e suggellata, domenica scorsa, con la memoria della discesa dello Spirito Santo, che apre la storia della Chiesa col suo agire, attraverso noi, nel mondo.<br />Oggi celebriamo il mistero della Santissima Trinità che, insieme con la realtà dell&#8217;Incarnazione, resta il perno principale della nostra fede.<br />La Trinità la viviamo nel quotidiano, ogniqualvolta, accompagniamo le nostre azioni con un segno di croce, gesto semplice, ma nello stesso tempo, carico di una forte valenza teologica.<br />Questo mistero della nostra fede è ampiamente presente nella Rivelazione del Nuovo Testamento, anche se la parola Trinità compare nella riflessione teologica soltanto con Teofilo di Antiochia alla fine del secondo secolo e con Tertulliano nella seconda metà del terzo secolo dell&#8217;era cristiana.<br />La presenza della Trinità, per ben cinque volte, viene affermata da Gesù nel lungo e conviviale discorso dell&#8217;ultima Cena. Nel Cenacolo Gesù proclama: il Padre ha mandato me, io mando lo Spirito che viene dal Padre, quale sostegno nelle difficoltà della vita e quale Maestro Paraclito (colui che sta accanto) nella testimonianza da dare al mondo intero.<br />Ascoltiamo l&#8217;incipit del vangelo della liturgia odierna:</p>



<p>&#8220;<em>molte cose ho ancora da dirvi ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la Verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future&#8221;.</em> (Gv.16,12-13)</p>



<p>Dio ha scelto di rivelarsi Uno e Trino, uno nella divinità e trino nelle reazioni e funzioni per dirci che Lui non è solitudine (il motore immobiliare di Aristotele) ma comunione, dialogo, relazione, dono, amore. La vera unità è comunione e la vera comunione è unità.<br />Anche noi, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, se vogliamo onorare la Santissima Trinità, dobbiamo essere unità e comunione, perché non possiamo essere dei solitari, ma persone in comunione ed in relazione.<br />Tutto l&#8217;agire della comunità cristiana, quindi, è basato sull&#8217;accoglienza, sulla prossimità, &#8221; sulla convivialità delle differenze&#8221; (don Tonino Bello), sullo scambio culturale, parte da questo valore trinitario che necessita tradurre con gesti quotidiani e condivisi:</p>



<ul class="wp-block-list"><li>con lo sperare nella realizzazione di un mondo, fasciato di amore e tenerezza, se non si vuole sprofondare nella disperazione di una nera solitudine;</li><li>con l&#8217;essere operatori di pace più che portatori di sottili guerre nelle famiglie, nelle comunità civili e religiose;</li><li>col vivere il messaggio trinitario,unico farmaco per tenere lontano dalla comunità umana la follia degli uomini,follia sempre pronta a scatenare disastri e trasformare un popolo in un cumulo di macerie.</li></ul>



<p>Buona domenica della Trinità con l&#8217; antica glossologia di san Paolo:&#8221; la Grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l&#8217;amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi&#8221; (2Corinzi 13,13).<br />Don Giuseppe Fiorillo</p>

Don Fiorillo, non possiamo essere dei solitari, ma persone in comunione in un mondo di amore e tenerezza
- Categories: è domenica
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