<p><em>Itinerari di vacanza suggeriti dalla ;blogger nel settore dei viaggi e delle crociere per i lettori di ViViPress</em></p>



<p>di Liliana Carla Bettini</p>



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<p><strong>Avila</strong>, la &#8220;Città dei Santi e delle Pietre&#8221;, è una delle poche città medievali al mondo completamente racchiusa in una cinta muraria quasi intatta.</p>



<p>Avila è adagiata sul fiume Adaja, su un altopiano, fu fondata nell&#8217;XI secolo per difendere la Spagna dai Mori, Avila è oggi un patrimonio mondiale dell&#8217;UNESCO,</p>



<p>Sono arrivata ad Avila in treno da Madrid e già da lontano potevo vedere le massicce mura, punteggiate da 88 torri semicircolari. ;</p>



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<p>Le mura controllavano l&#8217;ingresso di viveri e mercanzie, isolavano anche la città, proteggendola dall&#8217;eventuale focolaio di pestilenze o epidemie, oltre alla loro evidente funzione difensiva.</p>



<p>Hanno la forma di un rettangolo irregolare, con torri merlate e torrioni rotondi. ;</p>



<p>Nove porte davano accesso alla città, di cui la più spettacolare è la Puerta del Alcázar.</p>



<p>La cattedrale di Avila è integrata nel muro, il che offre una vista ravvicinata e unica dei dettagli mentre si cammina sulle mura. ;</p>



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<figure class="wp-block-image size-large"><img data-id="4820" src="http://vivipress.local/wp-content/uploads/2022/09/avila-4.jpg?w=685" alt="" class="wp-image-4820" /></figure>



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<p>Inoltre, si ha una visuale dall&#8217;alto dei cortili, alcuni con giardini segreti incantevoli, non accessibili dalla strada in quanto abitazioni private.</p>



<p>Uno spettacolo accattivante che ha affascinato anche il pittore italiano <strong>Guido Caprotti </strong>oltre 100 anni fa. ;</p>



<p>Arrivò nel bel mezzo di una tempesta di neve, ma fu così preso dall&#8217;atmosfera e dalla bellezza di Avila, che non se ne andò mai più.</p>



<p>Fu accolto rapidamente nella società di Avila e persino designato &#8220;Figlio adottivo di Avila&#8221; nel 1918. Insieme a sua moglie, Laura de la Torre, pittrice di miniature.</p>



<p>Acquistò il palazzo di Los Superunda, nel centro del quartiere storico di Avila e per questo conosciuto come Palazzo Caprotti, e ne fece la sua casa e laboratorio. ;</p>



<p>Visitare il palazzo rivela un tesoro. ;Non solo per le caratteristiche originali e per i mobili antichi, ma anche per la vasta collezione dei dipinti del Caprotti. ;</p>



<p>Sebbene abbia lavorato per commissione, i suoi soggetti preferiti erano i paesaggi e le persone del suo tempo, dando un&#8217;immagine quasi fotografica di come appariva Avila e la sua popolazione oltre 100 anni fa. ; Sono inoltre esposte delle deliziose miniature di sua moglie. ;</p>



<p>Cerca le bandiere bianche appese sul davanti del palazzo e troverai facilmente l&#8217;ingresso.</p>



<p>Avila è il luogo di nascita di una delle sante cattoliche più venerate, <strong>Santa Teresa</strong>. ;</p>



<p>Chiese e monasteri a lei collegati abbondano ad Avila, così come sculture e dipinti. ;Tutto ad Avila porta il suo nome, bar, ristoranti e persino una scuola guida. ;</p>



<p>In Piazza de la Santa, la chiesa ed il convento di Santa Teresa, costruita nel più puro stile barocco carmelitano, è in realtà la casa natale della Santa, Teresa Cepeda y Ahumada, e la facciata è chiaramente visibile attraverso il varco della Porta della Fortezza.</p>



<p>Infervorata dalla religione sin dalla tenera età, si unì all&#8217;Ordine Carmelitano all&#8217;età di 19 anni. E trascorse gran parte della sua vita a riformare i monasteri carmelitani e fondarne di nuovi, viaggiando per tutta la Spagna. ;</p>



<p>La sorpresa è la cripta sottostante che custodisce una statua marmorea della santa. ;</p>



<p>È spesso raffigurata con una freccia nel cuore. ;</p>



<p>Aveva affermato che era stato un angelo lasciandole il cuore &#8220;in fiamme con un profondo amore per Dio&#8221;. ;</p>



<p>Circa 300 anni dopo la sua morte nel 1582, il suo corpo fu riesumato e si scoprì che in realtà aveva un buco nel cuore. ;</p>



<p>A Lei dedicato anche il Monastero dell&#8217;Incarnazione, che oggi è un convento attivo e ospita il Museo di S. Teresa e si trova appena fuori le mura della città. ;</p>



<p>Santa Teresa ha vissuto e lavorato qui per 30 anni e puoi visitare la sua cella monastica e vedere molti dei suoi scritti nel museo. ;</p>



<p>Una visita al Monastero completa il “pellegrinaggio” di Santa Teresa, un tour che semplicemente non puoi evitare durante una visita ad Avila.</p>



<p>Durante il Medioevo e prima dell&#8217;espulsione degli ebrei in Spagna, c&#8217;era una grande e fiorente comunità ebraica ad Avila. ;</p>



<p>Avevano aperto i loro negozi e attività commerciali nel centro della città ed una passeggiata attraverso l&#8217;ex quartiere ebraico significa ritrovare la loro eredità ad ogni passo.</p>



<p>Ávila ;non può essere compresa senza il suo passato ebraico, di cui, sebbene non si siano conservati quasi resti patrimoniali, ha lasciato una chiara impronta nella mappa urbana della città.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="http://vivipress.local/wp-content/uploads/2022/09/avila-1.jpg?w=687" alt="" class="wp-image-4824" /></figure>



<p>Segnato da strade strette e tortuose e dalla sopravvivenza di un&#8217;architettura del patrimonio delle costruzioni ebraiche del periodo precedente l&#8217;espulsione, il quartiere di Santo Domingo sorge, in gran parte, su quello che era il quartiere ebraico di Ávila. ;</p>



<p>Un Itinerario della Judería di Ávila, non può non comprendere una sosta nel tranquillo giardino dedicato al rabbino Moshe de León.</p>



<p>Visse ad Ávila nel tredicesimo secolo e scrisse uno dei grandi libri mistici dell&#8217;umanità, il Sefer ha -Zohar o Libro dello Splendore, un&#8217;opera fondamentale della Kabbalah.</p>



<p>Il giardino, oltre a piante e fiori lussureggianti, contiene un monolite ricoperto da alcuni versi ebraici tratti dal ;Libro dello Splendore.</p>



<p>Il lato più leggero di Avila sono i famosi biscotti dolci, chiamati ;yemas, ;che vengono prodotti e venduti dalle monache del monastero di Santa Teresa de Jesus.</p>



<p>La loro origine è incerta, ma ci sono diverse teorie. ;Una di queste suppone che ci fosse un negozio di dolci nel medioevo in Andalusia, chiamato &#8220;Flor de Castilla&#8221;, il primo che vendeva un dolce con il nome di &#8220;Yemas de Santa Teresa&#8221;.</p>

Avila, la “Città dei Santi e delle Pietre”… e i suoi tesori medievali
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- Tags: avilacrocieresanta teresaspagnavacanzeviaggi
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