Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 29 gennaio
di Mons. Giuseppe Fiorillo
Carissime/i,
nelle nostre chiese, oggi, è proclamato questo brano del vangelo di Matteo (Mt.5, 1-12), detto il Discorso della montagna o Sermone del monte: Magna Carta del cristianesimo.
Sul lago di Tiberiade, pieno di suoni e di voci, Gesù ha già eletto la sua squadra; oggi, sulla collina di Tabha, che si specchia nel mare di Galilea, Gesù si pone a sedere, apre la bocca, ribalta la storia ed insegna la felicità a quel popolo che lo segue dovunque lui vada:
“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che avranno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia ,perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt.5,1-12).
Il “beati” in questa pagina suona nove volte con un ritmo incalzante che polarizza la nostra attenzione e da’ senso pieno alla vita vera.
Le Beatitudini sono delle proposte, dei sogni di in mondo fatto di bontà, di sincerità, di non violenza. Sono seminagione di pace, sono i lineamenti del volto di Gesù, povero, perseguitato, crocefisso, risorto.
Ben 110 volte questa parola ritorna nella Bibbia.
Il libro dei salmi, per esempio, si apre con questa beatitudine: “beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi… ma si compiace della legge del Signore (Salmo 1,1-2).E ancora: “beato l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato” (Salmo 32,1).
Ma il vero senso della beatitudine è nel discorso della Montagna, dove Gesù mette in fila tutti gli scartati della terra: poveri, miti, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati, affamati, bastonati dalla vita e dice loro: “in cammino, in piedi, in marcia, avanti voi che non camminate sulla strada del male” (Nathan André Chouraqui).
Con le Beatitudini Gesù capovolge le categorie umane e indica la strada che ci porta alla vera felicità.
Accettare, oggi, le Beatitudini significa aprirsi ad un nuovo stile di vita, andare contro corrente ed iniziare a salire sul monte dove troveremo Gesù maestro… ma la salita non è come percorrere una autostrada a più corsie, ma una mulattiera stretta e piena di andirivieni: guerre, tradimenti, mafie, corruzioni, falsità, inganni.
Salire, però, è necessario, ma con uno zaino leggero, lasciando a valle il nostro baule pieno di cianfrusaglie… e poi è ancora più necessario ridiscendere e, con la testimonianza di vita, attinta alla catechesi di Gesù, dire basta a chi vi rema contro:
– basta a voi che, con i vostri ingordi accumuli, affamate i popoli;
– basta a voi che scatenate le guerre (circa 50 a tutt’oggi nel mondo) e, con i vostri missili “intelligenti”, sventrate città, distruggete le case, le piccole chiese domestiche, dove si celebrano i riti familiari, violentate donne, rapite bambini, buttate nell’oblio secoli di sapienza e di buona convivenza, pur nella diversità delle civiltà;
– basta a voi che, con le vostre scellerate scelte consumistiche, avvelenate “questa bella d’erbe famiglia e d’animali “(U. Foscolo) …e basta a chi rema contro lo spirito delle Beatitudini, unica scuola che può salvare questa “aiuola che ci fa’ tanto feroci” (Paradiso 22,151).
Buona domenica con Francois Mauriac:”chi non ha mai letto il discorso della Montagna non è in grado di sapere che cosa sia il cristianesimo” (Vita di Gesù, Parigi 1936).
Don Giuseppe Fiorillo .