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La comunità della Sacra Famiglia ricorda Don Angelo Sabatino a un anno dalla sua morte

Per l’occasione, svelato un bassorilievo in sua memoria realizzato dall’artista vibonese Antonio La Gamba

Allo scoccare del primo anno dalla sua scomparsa, la sua comunità, i fedeli ai quali si è sempre rivolto con paternalistico amore, hanno voluto ricordare don Angelo Sabatino, il primo Parroco della Sacra Famiglia, a cui si deve la realizzazione della stessa Chiesa e della casa canonica in cui è ospitato anche il centro multimediale della Diocesi e la Scuola di scienze religiose.

A tracciare un breve profilo del sacerdote, mons. Filippo Ramondino, che ha ricordato la sua intensa attività di missionario che ha raggiunto il suo culmine proprio con l’incarico di parroco di questa nuova comunità che tramite lui, attraverso lui, andava formandosi. È stata la giusta occasione per ricordare il suo impegno costante e coinvolgente capace di dare speranza e riscatto ad un quartiere fino a quel momento considerato ghetto. Attraverso la sua missione, la Chiesa ha efficacemente contribuito alla crescita socio culturale di quelle famiglie che nel frattempo diventavano sempre più numerose con lo sviluppo urbanistico della zona.

La sua missione è stata interamente dedicata alla sua Comunità in questo quartiere di cui è stato l’indiscusso protagonista dello sviluppo e della trasformazione sociale, affrontando e superando avversità e problematiche di qualsiasi genere, portando a compimento i suoi progetti.

E la comunità ha ricambiato questo legame, anche affettivo, attraverso la realizzazione di un bassorilievo opera dell’artista vibonese Antonio La Gamba. Nel corso di una cerimonia sobria ma intensa, presenti tanti fedeli, alcuni sacerdoti e familiari del compianto parroco, il vescovo della Diocesi, mons. Attilio Nostro, insieme al sindaco Maria Limardo, ha svelato l’opera che ora campeggia proprio all’ingresso della Scuola di Scienze religiose che don Angelo Sabatino volle qui realizzare.

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