La Pasqua a Vibo Valentia, con la buona riuscita della Affruntata che promette un futuro migliore. In migliaia come sempre a gremire corso Vittorio Emanuele
C’è voglia di vivere la normalità. C’è voglia di stare insieme, condividere la festa. C’è voglia di farsi gli auguri migliori.
A Vibo Valentia, c’è voglia di vivere le tradizioni con l’intensità di un tempo, c’è voglia di coniugare fede e pietas popolare, come sta accadendo sin dal venerdì con le sacre rappresentazioni della passione di Cristo.
E come sempre, nel giorno di Pasqua in migliaia ci si è dati appuntamento su corso Vittorio Emanuele per non perdersi la suggestiva rappresentazione sacra dell’Affruntata, tradizione secolare che ricostruisce l’incontro tra la Madonna ed il Cristo risorto.
Vi è, in questa sacra rappresentazione, tutta la pietas popolare con l’antica Arciconfraternita del Rosario (istituita nel 1543 e tra le più antiche in Calabria) che cura ne l’organizzazione.
I prescelti incaricati di portare in spalla le statue si impegnano in un lavoro delicato per dare a ciascuno il passo giusto che ne rappresenti il senso: la corsa veloce e ritmata di un felice S. Giovanni che fa da spola tra la madre ed il figlio risorto, per convincere la Madonna ancora umanamente incredula; il passo deciso ed altero del Cristo che si mostra nella grandezza della Resurrezione; il passo ansioso, prima veloce e poi rallentato dall’emozione, della Madonna-Madre, che appena vede il figlio risorto tentenna, s’inchina, quasi barcolla dall’emozione, quindi gioisce e perde il manto nero del lutto per rivestirsi nell’azzurro della felicità e delle fede celeste.
Tutto avviene in pochi minuti, prima di mezzogiono, lungo il corso Vittorio Emanuele, luogo prescelto non a caso, perché fino agli inizi del secolo scorso, qui aveva sede il convento delle monache di clausura delle Clarisse e solo così poteva essere permesso loro di assistere alla rappresentazione attraverso le grate delle finestre.
Sono attimi di emozione intensa, di tensione partecipata perché intorno alla riuscita dell’Affruntata vi è la credenza popolare che il futuro a venire sarà così come la svelazione avviene: quanta responsabilità ricade sugli uomini dell’arciconfraternita che si assumono l’onore di portare a spalla le statue!
Solo dopo che tutto è andato per il meglio, tra lo scrosciare liberatorio degli applausi, ci si abbraccia felici e ci si fa gli auguri: l’Affruntata è riuscita, il futuro che ci attende sarà migliore e le statue, una volta addobbate, iniziano la processione per le vie della città