È stato uno dei principali protagonisti della mitica redazione di TeleSpazio Calabria, la storica emittente di Tony Boemi
di Maurizio Bonanno
Timido, gentile, schivo. Ma nel lavoro deciso, volitivo, attento a capire, verificare, approfondire com’è giusto che debba fare un giornalista serio che crede nel suo lavoro e nell’impegno che esso comporta.
Ho avuto l’onore di condividere con Alfonso Scalzo il momento migliore di un’avventura giornalistica straordinaria, quella di TeleSpazio, la storica emittente creata da Tony Boemi. che negli anni ’90 fu un punto di riferimento dell’informazione in Calabria.
In quegli anni, l’intuizione di un imprenditore di grandi vedute, costruì una redazione fantastica, che non è esagerato definire mitica: un mix di sensibilità, che esaltava le professionalità di un gruppo che operava come una coorte romana: ogni singolo componente era una unità operativa, ma quando ci si raggruppava si trasformava in un corpo unico e compatto, un’unità organica e tattica… che emanava forza e sicurezza. Avere avuto la fortuna di esserne parte rimane, anche per me un’esperienza indimenticabile.
Come indimenticabile è il ricordo di Alfonso Scalzo. Indimenticabile il suo modo discreto di muoversi, quel suo sorriso accennato sintomo di una timidezza innata e di una gentilezza d’animo profonda. Alfonso Scalzo rappresentava una certezza professionale, capace di fermarsi solo una volta concluso il suo compito. In redazione era un punto di riferimento che dava a noi tutti sicurezza.

La fine ingiusta di quell’avventura editoriale, per vicende che nulla hanno a che fare con il lavoro giornalistico, bloccò il suo personale percorso professionale essendo rimasto vittima di una vicenda giudiziaria che non gli apparteneva ma che ne tarpò le ali inesorabilmente. Oggi la drammatica notizia della sua morte, improvvisa.
Abitava a Catanzaro, in via Tommaso Campanella, ma da qualche giorno non rispondeva al cellulare, né al campanello della porta di casa; a quel punto si è deciso di chiamare i vigili del fuoco per fare irruzione nella sua abitazione, dove è stato trovato privo di vita, inutile l’intervento dei sanitari del 118, sopraggiunti.
Nato nell’ottobre del 1963, non ha fatto in tempo a compiere 60 anni. Questa redazione piange la scomparsa di un serio professionista, forse poco fortunato, ma di valore e personalmente piango anche la fine prematura di un amico e di una persona stimata.
Addio Alfonso!