Il nuovo consiglio c’amministrazione della cooperativa vibonese ha predisposto una “lettera aperta”
Mentre nel Palazzo di Città ci si trastulla con le deleghe assessorili – e quella ai Servizi Sociali è finora la più instabile, con ben tre assessori cambiati, in attesa del quarto! – la situazione a Vibo Valentia registra inevitabili difficoltà. Lo ricorda la Cooperativa Fenice, che attraverso il suo nuovo Consiglio d’amministrazione – è reso noto una lettera aperta firmata dalla presidente, Maria Assunta Raco.
Nella lettera, la Cooperativa Fenice, che opera da circa tre anni a favore di persone con disabilità di tutto l’hinterland, ricorda che; “Non è bastata la richiesta di collaborazione economica personale inoltrata ai politici del territorio vibonese, a metà giugno, per scuotere quanti ci rappresentano nei maggiori enti, dei quali mostrano puntualmente i bilanci in rosso per dichiarare l’impossibilità a collaborare per una giusta causa sociale. Eppure, Fenice aveva chiesto nella propria missiva non certo un’elemosina ma un momentaneo sostegno, scrivendo testualmente: “Il nostro obiettivo è quello della piena autonomia economica mediante l’autofinanziamento, ma ci serve ancora un po’ di tempo. Stiamo, infatti, adoperandoci per far entrare le famiglie in una nuova ottica di maggiore partecipazione, attraverso l’utilizzo dell’indennità goduta dai loro congiunti secondo le finalità erogative dello Stato; vogliamo, altresì, inserire le stesse persone con disabilità nel mondo del lavoro, grazie alla produzione e vendita degli stessi articoli laboratoriali”.
Senza polemica ed umilmente, la Fenice sottolinea: “abbiamo bisogno della concreta condivisione e non ci riferiamo alle casse, quasi mai floride, dell’ente nel quale si impegna, ma alla personale vicinanza economica – anche minima, affinché un dono l’anno realizzi un sogno per sempre!”.
Bisogna ricarda che la cooperativa, nata qualche giorno prima della delicatissima fase pandemica, ha continuato a rendere i propri servizi anche durante il covid, attraverso i laboratori creativi, tesi alla valorizzazione delle potenzialità di ogni persona con disabilità, seguita anche con accompagnamenti giornalieri da e per casa, ciò al fine di favorirne la partecipazione.

Lo spirito con il quale la “lettera aperta” è stata scritta vuole essere costruttivo e non di scontro. Infatti, si sottolinea che; “il Sindaco di Vibo Valentia e diversi componenti della sua Giunta hanno dimostrato grande attenzione in vari altri modi e partecipando in tante occasioni, così come il Consigliere Regionale Raffaele Mammoliti. A molti altri non si possono non riconoscere il garbo e le buone intenzioni, ma…”.
Dallo scorso mese di maggio, Fenice ha un nuovo consiglio d’amministrazione e, proseguendo nel solco tracciato dai propri predecessori, ha impresso un’ulteriore spinta alle attività laboratoriali, che si svolgono presso i locali della parrocchia Sacra Famiglia di Vibo Valentia. Ha anche completato il travagliato iter burocratico, che ora la vede iscritta al relativo albo regionale.
” Ma cosa manca ancora a Fenice per fare il definitivo salto di qualità?”, ci si chiede nella lettera aperta, e la risposta che la Cooperativa dà è; quella di “…poter operare da Vera Impresa ed offrire lavoro, in una terra in cui ve ne è tanto bisogno”,
Quindi, la richiesta: “Fenice manca di locali da poter accreditare e di una più intensa convergenza sociale e politica, ossia di piccole ma significative risposte concrete alle proprie istanze, che non nascono da bisogni della sola cooperativa ma di quanti con disabilità non adeguatamente attenzionate, di famiglie non sempre seguite”.
“In poche parole – conclude la presidente Raco – Fenice porta avanti un impegno che dovrebbe essere di ciascun attore sociale e collaborando non si fa un favore a nessuno: si fa semplicemente il proprio dovere di persone che vogliono savvero camminare sulla strada delle civiltà“.