<p><em>Riflessioni sulle pagine del Vangelo di domenica 6 agosto</em></p>



<p>di Mons. Giuseppe Fiorillo</p>



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<p>Carissime/i, </p>



<p>oggi, 6 agosto, celebriamo la festa della Trasfigurazione del Signore e, quest&#8217;anno, cadendo di domenica, sostituisce la liturgia della 18ª domenica del tempo ordinario.</p>



<p>&#8220;Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con Lui&#8221; (Mt.17,1-3).</p>



<p>Questo avvenimento, raccontato dal Vangelo di Matteo (Mt. 17,1-9) ha bisogno per essere compreso della narrazione dei due episodi precedenti e, cioè, il racconto della confessione di Pietro a Cesarea di Filippo (Mt.16,1-20) e il primo annunzio della passione morte e resurrezione (Mt.16,21-23).</p>



<p>Sulle alture di Cesarea di Filippo, là dove nasce il fiume Giordano, Gesù chiede ai Dodici l&#8217;opinione della gente sulla sua opera.<br>Tutti nella risposta concordano che la gente vede in lui un grande profeta. Ma Gesù incalza: per voi chi sono io?<br>Silenzio profondo, rotto, dopo non sappiamo quanto tempo, dalla professione di fede di Pietro: Tu sei il figlio di Dio, atteso dalle genti.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://vivipress.com/wp-content/uploads/2023/08/vangelo-trasfig.jpg?w=1024" alt="" class="wp-image-7642" /></figure>



<p>Gesù accetta la dichiarazione di Pietro ed invita il gruppo ad incamminarsi verso Gerusalemme. In una delle soste Gesù annunzia: andremo a Gerusalemme io sarò preso, deriso, processato, messo in croce, ma il terzo giorno risorgerò.<br>A questo annuncio, nella vita dei Dodici, si scatena un terremoto e, nell&#8217;esistenza di Pietro, Giacomo e Giovanni, scende una grande depressione ed una cocente delusione.</p>



<p>Poi Pietro chiama in disparte Gesù e amabilmente lo rimprovera dicendo: &#8220;Dio te ne scampi, Signore, questo non ti accadrà mai&#8221; (Mt.16,22).</p>



<p>Gesù non gradisce il richiamo di Pietro ma, nello stesso tempo, non vuole lasciare nessuno nell&#8217;angoscia. Invita, quindi, i tre a salire con lui sul monte Tabor. Qui si rivela il mistero del Figlio di Dio attraverso la bellezza della luce che pervade tutto il suo corpo e nella presenza di Mosè ed Elia, simboli della legge e della profezia, i quali conversano con Lui.</p>



<p>Gesù, attraverso questa visione di gloria, aiuta loro a lenire la tragica realtà che, fra qualche settimana, avrebbero vissuto a Gerusalemme nel vedere Lui, appeso al legno della croce.<br>In definitiva, con questa visione del Tabor Gesù dice loro: quell&#8217;uomo umiliato, calpestato è lo stesso uomo che avete visto glorificato da Mosè ed Elia e dalla voce stessa del Padre: &#8220;Questi è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo&#8221;.</p>



<p>Poi Mosè ed Elia scompaiono. Gesù resta solo.Riprende il cammino con l&#8217;umanità, rappresentata dai Tre, ai quali rivolge poche parole: &#8220;Alzatevi e non temete&#8221;. Scendiamo giù a valle, la gente ci attende…</p>



<p>Anche a noi, oggi, Gesù ripete ancora: &#8220;alzatevi e non temete&#8221;.<br>Alzatevi:<br>Voi che siete stanchi ed oppressi;<br>Voi che avete fame e sete di giustizia;<br>Voi che siete operatori di Pace… perché voi che siete illuminati dal volto di Cristo, &#8220;fiore di luce nel nostro deserto&#8221;, avete il compito di ricostruire un mondo nuovo, impastato di Pace, Giustizia, Accoglienza, Corresponsabilità e Benevolenza.<br>Buona domenica.<br>Don Giuseppe Fiorillo.</p>

Don Fiorillo, abbiamo il compito di ricostruire un mondo nuovo, impastato di Pace, Giustizia, Accoglienza, Corresponsabilità e Benevolenza

- Categories: è domenica
- Tags: gesùpacevangelo
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