…eppure l’Orchestra Sinfonica della Calabria regala alla città di Vibo Valentia il recital-concerto con Lina Sastri il 22 agosto
di Maurizio Bonanno
Ogni estate ha i suoi tormentoni. Ed ogni luogo si identifica con un tormentone. Quali sono i tormentoni grazie ai quali si ricorderà questa grigia estate vibonese 2023?
Ignoranza populistica di chi tenta di fare politica, saccenza boriosa di viziati dalla vita nullafacenti e spocchiosi verso il popolino misero; e poi, inevitabilmente, scandalismo becero per il sadico piacere di fomentare odio. Il tutto ben pasciuto dai frequentatori dei social (definirli ricordando Eco è ormai una ovvietà!).
E la cultura? La cultura in quella che fu la Capitale del Libro? Dov’è sistemata? Chi la frequenta ancora la cultura in una città che è stata capace di cambiare l’assessore con delega a cultura, turismo e spettacolo alla vigilia di ferragosto?
Che palle la cultura d’estate… Piuttosto coloriamole queste estati – di rosa, di blu, di giallo, di rosso, a pois – e rilassiamoci, tanto se si vuol vedere o sentire qualcosa di buono, la Calabria è piena di cartelloni dove si alternano concerti pop e classici, tarantelle e lirica; e poi, teatro, dibattito e libri, ché presentazioni di libri non mancano mai! Basta guardarsi intorno, uscire dal piccolo cortile di Vibo Capitale del Libro (che fu) e vi è tutto un mondo, ogni sera qualcosa da vedere, sentire, vivere.
Intanto Vibo Valentia si crogiola con gli scoop scandalistici, ma non quelli della vecchia “dolce vita”, no: solo elencazioni di determine da porre al pubblico ludibrio evitando analisi e considerazioni, altrimenti si scopre la vacuità di alcune e l’importanza di altre.
Un esempio?
Ai coltivatori dei tormentoni dell’estate vibonese 2023 d’improvviso è saltata agli occhi una determina del Comune che assegna – addirittura! – oltre 17mila euro all’Orchestra Sinfonica della Calabria che proprio a Vibo Valentia ha sede. Sacrilegio! Profanazione! Ingiuria, per una città che addirittura è sede di Conservatorio e, sempre in attesa di riavere un teatro, si culla nel ricordo di un antico passato quando la lirica, ma anche la sinfonica, erano pane quotidiano per un luogo che vantava una secolare tradizione culturale.
Chiariamo subito: io con questa Orchestra non ho legami se non quelli di amicizia con alcuni direttori d’orchestra (mi vanto di essere amico di musicisti del calibro di Francesco Ledda, Alberto Veronesi, Gianfranco Russo, ad esempio), sono un ex musicista, nel senso che da giovane suonavo ed oggi alla mia veneranda età mi rimane il piacere di ascoltare buona musica. Dunque, non parlo per interesse personale.
Con l’orchestra non ho interessi da difendere, ma ho il dovere di difenderla se mi sento – e mi sento! – un vibonese vero. Che Vibo Valentia sia sede dell’Orchestra Sinfonica della Calabria è una inattesa e felice coincidenza che fa invidia non solo alle altre città della Calabria ma anche in molte altre parti di Italia, perché di questo genere di orchestre ve ne sono appena una decina in tutta Italia. Con quel risibile (fatte le dovute proporzioni) contributo di 17 mila euro e poco più, la città di Vibo Valentia si può vantare di dare un lavoro serio a circa 40 giovani che – fortunati loro – non saranno costretti a emigrare per poter lavorare, come succede alla gran parte dei giovani calabresi, come è successo a mio figlio e come succederà tra poco a mia figlia, così come succede quotidianamente a tanti altri figli di questa città che si impoverisce di gioventù e di intelligenze. Ed è lavoro vero, perché non in nero, perché vi è l’obbligo di contrattualizzarli questi giovani musicisti; e chi vive di stipendio sa bene cosa significa, per il presente e per il futuro (ovviamente, sono annessi i relativi contributi versati).
Ignorando questa realtà, si arriva al paradosso di attaccare l’unica cosa seria rivolta ai giovani che esiste in questa città che pare maledetta, che in verità sembra maledetta proprio perché in mano a incompetenti, a chi giudica senza sapere, chi si preoccupa del piccolo cabotaggio e poco importa se i giovani vanno via, tanto il mio salotto rimane pulito ed elegante ed una cenetta con i miei accoliti la posso sempre organizzare, mettendo pure un cd che suona buona musica, senza necessità di un’orchestra.
Piuttosto che denunciare i 17 mila euro che – a me pare opportunamente – vengono dati ad una istituzione riconosciuta dal ministero, perché, voi che cercate lo scandalo, non vi chiedete che strade prendono i finanziamenti di chi prova a mettere colori all’estate?
Ma Vibo Valentia rimane una città strana!
Tra pochi giorni, il 22 agosto precisamente, la città ospita uno degli eventi artistici più importanti della regione, oltre ad essere l’unico “grande evento” cittadino: il recital-concerto di Lina Sastri, una delle attrici più brave ed affascinanti a giudizio della critica. E tutto questo, grazie all’Orchestra Sinfonica della Calabria!
Ci sarebbe di che vantarsi, da esporre cartelloni e locandine, scrivere comunicati, fari girare con la macchina il buon Dog Days per pubblicizzarlo questo evento eccezionale, ed invece…
Dopo lunghe ricerche, abbiamo trovato solo questo “appunto” nella pagina degli eventi di “Calabria Straordinaria”. Sta passando in sordina: un passaparola in clandestinità. Di più: la stessa amministrazione comunale ha già creato un evento in concorrenza, questo sì ben pubblicizzato, promosso, sostenuto oltre che finanziato: la Notte Blu a Vibo Marina.
Oltre che elencare scandalisticamente le determine, bisognerebbe recuperare il senso della critica, dell’analisi senza cedere ad un populismo che si pasce di scandalismi. Ed allora, si potrebbe riflettere su come vanno le cose in una città che esalta quegli eventi che, grazie ai finanziamenti pubblici, portano in città il personaggio importante per un solo giorno, mentre è uno scandalo finanziare un’orchestra che dà lavoro sicuro a giovani e, con l’occasione fa pure arrivare artisti straordinari (la Sastri è solo l’ultima in ordine di tempo) in questa Vibo Valentia che sembra maledetta.
A proposito, io il 22 andrò a vedere Lina Sastri e l’Orchestra Sinfonica, anziché farmi ‘na mangiata i pisci a Vibo Marina (che comunque si poteva e si doveva fare, perché è giusto che si faccia anche questo, ma in altro giorno, così da permettere anche a me di prendere parte ad una giusta festa popolare, perché a me piacciono le feste popolari e non le snobbo con fare radical chic!), voi?
Dove sarete?
Pensiamoci, perché il rischio che si chiuda anzitempo un’istituzione come questa Orchestra Sinfonica a questo punto, sotto questi sgarbati attacchi è possibile, costringendo così tanti giovani a dover fare le valigie.
E se invece, una volta tanto, ci coalizzassimo per sostenere e progettare altre istituzioni come questa in grado di trattenere qui i nostri giovani dandogli un futuro?
Pensiamoci, addirittura cambieremmo pure i tormentoni di un’estate finalmente realmente colorata, non più grigia.