Il nuovo impianto industriale nell’ex sito Italcementi a Vibo Marina. Nella sede di Confindustria Vibo Valentia presentato il progetto da 73 milioni di euro

Vibo Marina può rinascere. Può vivere una sua ripartenza riaprendo quel dialogo bruscamente interrotto con il mondo industriale e che potrebbe significare un rilancio anche in termini economici.

Proprio alla luce di queste considerazioni è da considerarsi di grande interesse l’incontro tenutosi nella sede di Confindustria Vibo Valentia, durante il quale è stato illustrato il progetto di riconversione del sito industriale dismesso dell’ex Italcementi, a Vibo Marina. 

Il progetto, promosso dalla MetalsReborn (Gruppo Engitec Technologies Spa), prevede un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro che consentirà di recuperare gran parte dell’area un tempo occupata dal cementificio e di insediare una nuova realtà economica destinata alla produzione di zinco, ferro-lega e altre materie prime ricavate dalla trasformazione dei sottoprodotti delle acciaierie, attraverso un processo produttivo che si baserà su tecnologie avanzatissime a impatto zero.

All’incontro con i giornalisti, hanno preso parte, con Oliviero Lanzani, amministratore unico della MetalsReborn, il presidente di Confindustria Vibo Valentia, Rocco Colacchio, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria, Rosario Varì, l’advisor legale del progetto, Francesco Manduca, e l’advisor economico Gaetano De Pasquale. Presenti anche il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, con il vice sindaco Pasquale Scalamogna e numerosi altri rappresentanti istituzionali e politici.

 L’impianto di Vibo Marina sarà realizzato in 36 mesi, per un investimento complessivo di 73 milioni di euro, con un impatto occupazionale di circa 200 lavoratori, di cui 95 assunti direttamente dalla MetalsReborn – tra ingegneri, tecnici altamente specializzati e operai comuni – e un altro centinaio nell’indotto strettamente legato al processo produttivo.

«Ma si tratta di numeri stimati per difetto – è stato spiegato nel corso della conferenza stampa – perché i riverberi economici saranno molto più ampi e riguarderanno l’intero territorio, con conseguenze positive sulla ristorazione, sul commercio e sul settore alberghiero».

Fiore all’occhiello dell’iniziativa imprenditoriale, infatti, è la contestuale realizzazione di un Laboratorio di ricerca e sviluppo che imbastirà rapporti di collaborazione con le università di tutto il mondo, a cominciare da quelle calabresi.

«L’obiettivo della Engitec Technologies, prima finanziatrice del progetto – ha spiegato Lanzani – non è meramente economico. L’intenzione è di costruire uno stabilimento che diventi una vetrina mondiale per l’innovativo processo produttivo denominato Ezinex di cui detiene il brevetto. Al momento, soltanto il 20% dei sottoprodotti delle acciaierie è recuperabile, mentre il resto finisce in discarica con alti costi di smaltimento. Con il nostro metodo basato sull’elettrolisi, invece, il 100% dei sottoprodotti delle acciaierie che giungeranno nello stabilimento di Vibo Marina verrà trasformato in lingotti di zinco, ferro-lega, lana minerale per l’isolamento termico e sali misti, gli stessi usati, ad esempio, per la manutenzione delle strade quando nevica. Nuova vita, dunque, per un materiale che, con le attuali tecniche, non viene riciclato e impatta sull’ambiente».

Ed è proprio la sostenibilità ambientale il principale valore aggiunto. La materia prima giungerà allo stabilimento della MetalsReborn principalmente via mare, sfruttando la vicinanza del porto, stivata in speciali container sigillati dai quali sarà immessa direttamente nell’impianto di trasformazione. In totale, una volta a regime, è stato stimato che saranno 20 i mezzi che quotidianamente faranno la spola con lo scalo portuale. «Un numero estremamente contenuto – ha sottolineato ancora Lanzani – nell’ottica di una industria che mette al primo posto il rispetto del territorio».

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