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Fare rumore quando compare un atto di violenza. A Vibo Valentia in nome di Giulia (testimonianze)

Questa mattina centinaia di studenti si sono radunati in piazza Municipio, perché non si può, non si deve rimanere in silenzio

L’Italia si mobilita nel nome di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa dal suo ex ragazzo, con una serie di iniziative per ricordarla e per gridare ancora il no della società alla violenza sulle donne. Sit-in, flash mob, cortei, silenzio, scuole occupate, sono alcune delle iniziative che precedono le grandi manifestazioni in programma per sabato prossimo, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Onu.

Anche Vibo Valentia ha risposto in maniera forte e convinta. Centinaia di studenti si sono radunati nella piazza davanti al municipio, storico luogo di incontro tra ragazzi

Gli studenti hanno dato un segnale attraverso i loro pensieri, le testimonianze, facendo rumore con chiavi, applausi, fischi, urla. Perché non si può rimanere in silenzio dinanzi a queste violenze, perché si deve fare rumore, alzare la voce ogni volta che si colgono comportamenti sessisti e misogini, ogni volta che compare un atto di violenza: di qualunque tipo, di qualunque genere.

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