La lettera di dimissioni da coordinatore regionale consegnata direttamente a Tajani
Che qualcosa fosse cambiato si era già capito in estate: era evidente il distacco con il quale si approcciava ai fatti della politica locale; soprattutto, appariva inspiegabile il particolare che non fosse interessato agli sviluppi di casa sua, con la sua città, Vibo Valentia, prossima al voto e la sua candidata Maria Limardo messa in discussione senza che lui abbia mosso appena un dito. Sembrava una tattica, per far decantare la situazione e poi muovere le proprie pedine, quel suo modo sornione di agire in sordina e assestare il colpo vincente sorpresa. Invece no.
Ormai la decisione era presa, si trattava solo di capire quale fosse il momento giusto. E quel momento è arrivato. Oggi.
Attraverso un comunicato stampa, Mangialavori ha annunciato: “Ho consegnato al segretario Tajani le mie dimissioni da coordinatore regionale della Calabria. Lascio la guida di un partito in ottima salute”
“Ho voluto incontrare oggi il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani – scrive Mangialavori – Nel corso di un colloquio proficuo e cordiale, ho consegnato nelle sue mani le mie dimissioni da Coordinatore regionale della Calabria. Un ruolo che ho svolto con impegno e passione”. Così
“Il gravoso – aggiunge il presidente della commissione Bilancio della Camera – seppur prestigioso, incarico di presidente della commissione Bilancio, mi impedisce di dedicare all’attività di partito della mia Regione l’attenzione che un compito così complesso e impegnativo richiede e merita. Questo però, non ha fatto mancare un solo giorno il mio grande impegno, al quale sono seguiti risultati straordinari di cui vado fiero”.
E qui Giuseppe Mangialavori tira fuori il suo orgoglio: “Vorrei ricordare, grazie anche al lavoro di una classe dirigente di alto livello, quel 17 per cento ottenuto da Forza Italia nell’ottobre del 2021, che ha permesso l’elezione di Roberto Occhiuto a governatore della Calabria. Così come il 16 per cento ottenuto un anno dopo alle Politiche del 2022, con punte del 22 per cento nel solo collegio uninominale di Vibo Valentia, e le 13mila tessere raccolte nell’ultima campagna adesioni, a dimostrazione di come il partito di cui lascio il coordinamento goda di ottima salute”.
Questa la conclusione del comunicato ufficiale. Adesso bisogna capire quali scenari si apriranno. A livello regionale sarebbe già pronto il reggino Cannizzaro, con il beneplacito del Governatore Occhiuto. E a Vibo Valentia?
Davvero tutto è adesso in mano di Michele Comito? E che spazi di azione avranno quei consiglieri e assessori azzurri sopravvissuti finora solo perché alle loro spalle c’era il potente onorevole coordinatore regionale del partito?
E Maria Limardo quali garanzie può ancora vantare? Qual è il futuro di Forza Italia a Vibo Valentia?