Una nota a firma del Presidente della Delegazione provinciale di Vibo Valentia, Cav. Gaetano Paduano facendo riferimento al 27 dicembre 1947
“Era il 27 dicembre 1947 quando Enrico De Nicola, Capo Provvisorio dello Stato, promulgò la Costituzione della Repubblica Italiana approvata qualche giorno prima (22 dicembre) dall’Assemblea Costituente. Da quel giorno sono passati esattamente 76 anni, ma la nostra Costituzione, la Legge delle leggi, nonostante tentativi di parte più volte operati per “adeguarla ai tempi” cambiandola e, magari stravolgendone la struttura, è sempre giovane, è sempre valida, è sempre attuale, perché fin dalla sua nascita ha rappresentato il valore più alto dello Stato ed il punto di riferimento di ogni italiano. E se il Capo dello Stato è il suo garante ed il suo difensore, il suo esercito, oltre che da ognuno noi, come dovrebbe essere, è individuabile negli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana che si ritrovano nell’ANCRI, Associazione Nazionale che si struttura sul territorio con Sezioni provinciali e regionali”.
Sono le parole di Gaetano Paduano, Presidente della Sezione vibonese dell’ANCRI.
Paduano, che ricopre anche la carica di Consigliere Nazionale e Referente regionale per la Calabria, su mandato dei soci della sezione vibonese ha inteso promuovere, attraverso un comunicato stampa, il rispolvero di quei valori nazionali che – ha affermato – “…non dovrebbero mai mancare in ognuno e dovrebbero essere tramandati di generazione in generazione perché rappresentano il sacrificio di eroi che si immolarono per la nostra Libertà”.
“I Padri e le Madri – ha dichiarato ancora il Presidente della Sezione vibonese dell’ANCRI – che generarono la Costituzione (nell’Assemblea Costituente vi erano anche 21 donne), mettendo da parte egoismi e interessi di partito, tra deputati e senatori, furono ben 556 e tra questi vi erano anche alcuni calabresi ed in particolare un vibonese, l’on. Giacinto Froggio Francica”.
“Il 27 dicembre, dunque, per ogni italiano – sottolinea l’ANCRI vibonese – non può essere un giorno qualunque ma deve essere un “giorno speciale”; un giorno di festa per tutti, un giorno in cui tutti, ma proprio tutti, di qualsivoglia idea politica, di qualsivoglia religione, di qualsivoglia ceto sociale, di qualsivoglia colore della pelle, di qualsivoglia mestiere o professione, come i Padri e le Madri costituenti, dimenticando le divergenze, le differenze e gli interessi personali, devono ritrovarsi sotto l’egida di un’unica Bandiera e nella loro meravigliosa Costituzione”.