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È morto Giuseppe Pelaggi, Ministro di Culto della Chiesa Cristiana Evangelica

È spirato questa mattina nella Clinica Villa dei Gerani di Vibo Valentia dove era ricoverato da qualche giorno. Era nato a Chiaravalle Centrale il 15 gennaio 1926

di Maurizio Bonanno

Dopo una vita dedicata alla predicazione avvicinando a Dio migliaia di anime, Giuseppe Pelaggi, Ministro di Culto della Chiesa Cristiana Evangelica “Assemblee di Dio in Italia”, è morto questa mattina a Vibo Valentia, nella clinica Villa dei Gerani dove era ricoverato da alcuni giorni a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nato a Chiaravalle Centrale il 15 gennaio 1926, carattere forte e carismatico ha lottato con tutte le sue forze prima di cedere al termine di un’esistenza straordinaria di fede,

Un pastore che ha dedicato la sua vita non solo alla predicazione avvicinando a Dio migliaia di anime, ma anche ad azioni concrete di filantropia e di generosa solidarietà. Il suo impegno più grande è stato quello dell’evangelizzazione con la realizzazione di centri comunitari dedicati al culto della Chiesa Cristiana Evangelica in tutta Italia, a cominciare dal primo in Calabria, da lui realizzato a Chiaravalle Centrale nel 1962, per raggiungere il culmine con la costruzione a Vibo Valentia, città alla quale era particolarmente legato e dove ha vissuto ed operato per un sessantennio, della Chiesa Evangelica, opera architettonica che rappresenta ormai un “luogo storico e monumentale” per l’intera città, al di là di ogni considerazione di tipo religioso, apice della sua intensa attività evangelica portata avanti instancabilmente avendo aperto nel tempo decine di chiese, da lui curate e sostenute con generoso fervore pastorale.
Giuseppe Pelaggi si è contraddistinto per i suoi modi sempre impeccabili per educazione e stile. sempre signorile anche per il suo modo di vestire. Uomo di cultura profonda, per chi come me ha avuto la fortuna e l’onore di frequentarlo negli anni e fino a pochi giorni fa, l’incontro con lui rappresentava sempre un momento di arricchimento, spirituale oltre che culturale, per la sua enciclopedica conoscenza che sapeva trasmettere con saggezza, frutto di una vita avvincente, ricca di avventure, sempre vissuta dovendo affrontare esperienze dure e difficili, a partire dalla morte prematura del padre ancora in giovane età.

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Cresciuto in una famiglia radicata nel cattolicesimo, sin da giovane affianca il sacerdote nel servire messa mentre cresce in lui, animo spirituale, il desiderio di conoscere Dio dedicandosi alla lettura, diretta e senza intermediari, della Bibbia. Intanto, tra mille esperienze si cimenta in lavori duri pur di contribuire ai bisogni della famiglia: comincia come boscaiolo, per diventare poi, ammirato per le sue qualità, una sorta di ragioniere per l’azienda dove lavora; mette alla prova le sue capacità imprenditoriali commercializzando uva. Dopo il servizio militare, parte per la Francia in cerca di lavoro trovando impiego in una miniera di carbone; un terribile incidente dal quale esce vivo per miracolo (un blocco di carbone gli si sgretolò addosso), lo convince a tornare in Calabria, dove corona il suo sogno d’amore sposando la sua amata Giovanna.
Il ritorno in Calabria diventa per Giuseppe Pelaggi una sorta di missione, perché conosce e frequenta Francesco Rauti: le prime riunioni di preghiera organizzate da un piccolo gruppo di credenti, gli fanno conoscere una realtà più intensa, che coniuga con le sue esperienze in Svizzera, dove instaura un intenso rapporto di comunione con il pastore della comunità evangelica di Bellinzona, Parli, che vede in lui una predisposizione al ministero e lo instrada.

Nonostante fosse già padre di tre figli (altri nel tempo arriveranno), si dà esclusivamente all’opera del Signore. Con a fianco il fratello Rauti inizia un lavoro vigoroso di evangelizzazione lungo l’intera provincia di Catanzaro ed oltre. Decine di chiese sono state aperte e da lui curate.
Il culmine lo raggiunge con l’opera di evangelizzazione a Vibo Valentia, città dove ha realizzato la grande impresa di realizzare la sua Chiesa, città che lo ha ammirato e rispettato per il suo modo di vivere e predicare fino ad oggi, ultimo giorno della sua vita terrena.

Giungano alla famiglia i sensi del più profondo cordoglio. L’intera redazione si stringe al dolore per la perdita di una figura importante nella convinzione che l’intera città di Vibo Valentia saprà annoverare Giuseppe Pelaggi tra i personaggi di maggiore rilievo che hanno operato in favore della crescita culturale e sociale del territorio, i cui risultati si prolungheranno nel tempo quale modello positivo da ascrivere nella storia della comunità vibonese.

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