Itinerari di vacanza suggeriti dalla blogger nel settore dei viaggi e delle crociere per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
La zona del Cairo Copto ospita la comunità cristiana della città, ma è anche la parte più antica del Cairo.
Si tratta di un luogo unico ed affascinante dove potrete esplorare il contrasto e allo stesso tempo l’equilibrio creatosi tra la comunità cristiana e il paese islamico che la ospita.
Racchiuso all’interno della fortezza “di Babilonia”, il quartiere copto è di fatto il nucleo cittadino più antico del Cairo. È la vivida testimonianza di un periodo storico, i primi 4 secoli dopo Cristo, in cui l’Egitto divenne la vera capitale della nuova religione monoteista. Rimane l’ultimo baluardo della cristianità in Egitto, essendo sopravvissuto, praticamente indenne, all’ondata islamica del VII secolo.
Ma non è un ghetto, tutt’altro. Si tratta di un vero e proprio monumento alla memoria di una città, il Cairo, che proprio da questo agglomerato iniziò ad espandersi e divenne la capitale dell’Egitto.
I copti sono una delle radici storiche da cui si dipana il rigoglioso e fin troppo ramificato albero del cristianesimo.
Secondo la tradizione (o leggenda, a seconda dei punti di vista) derivano dalla predicazione di San Marco Evangelista, quello dei Vangeli per intendersi, che giunse in Egitto nel I secolo d.C. e si stabilì ad Alessandria, la capitale egiziana del periodo ellenistico-romano-bizantino.
Il nome “copto”, a quanto pare, deriva dal modo in cui i greci chiamavano gli egiziani autoctoni: Aigyptioi, che dopo l’arrivo degli arabi è divenuto gipt e infine qibt.
È una religione che si potrebbe definire indipendente sia dalla chiesa di Roma che da quella ortodossa. Con entrambe, infatti, condivide molte dottrine – di cui non starò qui a dissertare perché assolutamente incomprensibili – alcune delle quali sono state elaborate all’alba del cristianesimo.
Il Cairo copto è un amalgama di varie culture antiche ed è un simbolo del retaggio cristiano del Cairo. Tra le strutture degne di nota vi sono la Fortezza di Babilonia, la chiesa “sospesa”, la chiesa greca di San Giorgio e il Museo Copto, ognuno dei quali presenta un’architettura estremamente diversa.
Mentre della fortezza rimangono solo alcune parti, le due chiese principali sono rimaste intatte. Il complesso ospita anche diverse altre strutture copte e nel museo è possibile conoscere l’importanza culturale e storica di questa regione.
Il Quartiere Copto si trova a sud della parte moderna della città ed è senza dubbio uno dei quartieri più affascinanti della capitale egiziana. Non è un caso che l’UNESCO lo abbia dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1079.
Il quartiere copto si trova nella parte meridionale della città, sulla riva orientale del fiume Nilo. Per andare in metropolitana, la fermata è Mar Girgis, ed è il modo più comodo, veloce ed economico se avete intenzione di visitarla da soli.


Da qui inizia un percorso, controllato da militari e camionette della polizia, che conduce ad una imponente porta romana.
Siamo davanti a Babilonia, la fortezza romana di epoca tardo-imperiale che un tempo dominava questa riva del Nilo.
E il primo impatto lascia senza fiato.
Queste mura, infatti, sembrano appena costruite, tanto sono in ottimo stato di conservazione. Tale spettacolo consolida la consapevolezza di quanto i romani fossero in grado di costruire qualsiasi cosa in qualsiasi parte del mondo. Sfruttando ogni tipo di materiale a disposizione e riuscendo, comunque, a raggiungere uno standard di solidità e perfezione senza pari.
Una volta entrati ci si perde in un dedalo di vie dall’inconfondibile aspetto medievale. Si respira ancora un’atmosfera da cittadella fortificata, quasi sotto assedio, dove ogni elemento, anche il più minuto, è caratterizzato da inequivocabili simboli cristiani. Le croci, infatti, non si contano. I luoghi di culto, qui, si confondono armoniosamente in mezzo alle case.
E i campanili delle oltre 45 chiese svettano un po’ dappertutto, visibili quanto basta ma non troppo alti, tali almeno da non offendere la sensibilità islamica locale.
Si tratta infatti di una antichissima legge islamica imposta a tutti i popoli cristiani dominati.
Continuare a professare il loro credo liberamente in cambio della condizione che nessun campanile superasse in altezza il più minuto dei minareti. E niente scampanio di campane, ovviamente.
Un’altra caratteristiche delle chiese copte è che non possiedono un ingresso monumentale. Molte non hanno neppure un portone d’ingresso frontale. Anche questo è un retaggio del passato.
Per entrare, per esempio, nel convento di San Giorgio bisogna cercare una porticina laterale, appena visibile, che conduce alla chiesa interna, l’unica che sia permesso visitare.
Tale scelta aveva una logica. Serviva in primo luogo a rendere più difficile l’individuazione dell’ingresso alla chiesa. Ed in caso contrario, sarebbe stato più semplice murarlo in quattro e quattr’otto e rendere così più arduo, da parte di invasori o persecutori, l’accesso al luogo sacro.


Il primo luogo di interesse del Cairo copto sono le rovine della Fortezza di Babilonia, un’antica fortezza nel delta del Nilo.
Babilonia era un insediamento in quello che oggi è il Cairo Vecchio che risale al 664 a.C. Il nome fu dato, secondo il geografo greco Strabone, da alcuni babilonesi che vi si erano rifugiati dall’antica Mesopotamia.
L’insediamento occupava una posizione di grande importanza strategica all’inizio della valle del Nilo, nonché in un punto di attraversamento naturale del Nilo tramite l’isola di Roda e alla confluenza di una serie di importanti rotte commerciali est-ovest.
Nel 112 d.C., l’imperatore romano Traiano spostò la testata del canale del Mar Rosso a Babilonia e costruì un enorme porto di pietra attorno all’ingresso del canale.
Quasi 200 anni dopo, l’imperatore Diocleziano assicurò questa importante posizione strategica costruendo l’imponente fortezza di Babilonia. Dopo la conquista araba dell’Egitto nel 641, attorno al nucleo di questa antica fortezza fu fondata la nuova capitale.


Proprio accanto alla fortezza troverai la Chiesa Sospesa. Fondata nel III secolo, è una delle chiese più antiche dell’Egitto, appartenente alla Chiesa copta ortodossa di Alessandria. È stata ristrutturata più volte e la sua facciata è stata costruita nel XIII secolo.
Il nome deriva dal fatto che si trova proprio sopra un corpo di guardia della Fortezza di Babilonia, con la navata sospesa su un passaggio. Oggi l’effetto sospeso non è più apprezzabile come prima in quanto nel corso dei secoli il livello del suolo si è alzato di oltre 9 metri a causa anche dell’accumulo di rifiuti e polvere.
Originariamente però la chiesa svettava sui dintorni, al di sopra delle mura della fortezza. La chiesa è riccamente decorata e costituisce uno degli edifici più belli del Cairo copto. L’interno, ricoperto di disegni in osso e avorio, rappresenta le forme geometriche che si possono trovare nell’arte islamica.
Durante la mia visita non ho potuto fare a meno di restare a bocca aperta davanti al design dettagliato!