Per lui, la Calabria era l’Ellade Profonda. Il ricordo, ancora intenso, della sua presenza a Vibo Valentia, dove aveva programmato di ritornare
L’annuncio ufficiale, come vediamo dalle immagini, viene dato dalla tv greca e rimbalza velocemente anche in Italia, in Calabria soprattutto dove aveva amici ed estimatori e dove spesso tornava. L’intellettuale greco Michalis Charalambidis, è improvvisamente morto all’età di 73 anni.
Intellettuale e politico, aveva partecipato al gruppo di sette membri che redasse la dichiarazione di fondazione del PASOK quando ancora la Grecia era sotto la dittatura dei militari. Nel 1994, il parlamento greco adottò la sua proposta di riconoscere il 19 maggio come Giornata della memoria del genocidio del Ponto.
È stato membro del Comitato Esecutivo dell’Unione Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, membro della ONG internazionale per i diritti umani e ricercatore presso la Fondazione Studi Mediterranei.
Era particolarmente legato all’Italia ed alla Calabria soprattutto. Si definiva “Un Italiota Greco”.
Aveva lasciato il segno a Vibo Valentia e pochi giorni prima della sua improvvisa morte si era sentito con i suoi amici vibonesi per programmare il suo ritorno in città.
L’esperienza vibonese lo aveva soddisfatto quando, ospite nelle sale del CEV a Palazzo Gagliardi, era stato protagonista di un incontro molto partecipato e dalle tematiche intense.
A suo giudizio, è il Mediterraneo la culla della civiltà. La cultura occidentale nasce in Grecia e si espande attraverso la Magna Grecia in un legame profondo ed indissolubile che fa della Calabria l’Ellade profonda.
Un confronto intenso quella sera a Palazzo Gagliardi il cui ricordo rimane forte tra i presenti rimasti affascinati dal suo modo di esporre queste idee che riscattano un territorio a torto considerato “periferia”. Idee e progetti che non devono andare dispersi con la sua prematura scomparsa.
Lo ricorda anche il Circolo culturale Apodiafazzi della Calabria Greca, che annoverava Karalambidis quale Socio Onorario del Circolo, grande amico e fratello dei Greci di Calabria e della Città di Bova: “Con Michalis – ricorda il Circolo – qualche settimana addietro avevamo concordato di vederci a Bova nel mese di maggio (quando aveva programmato anche il suo ritorno a Vibo Valentia, ndr) e in settembre in Atene per continuare l’opera di valorizzazione dell’Amicizia Italogreca.
La presenza di Michalis Charalambidis a Vibo Valentia era stata possibile grazie all’associazione “Monte Sussidiario di Parghelia”, presieduta da Francescantonio Iannelli, che aveva organizzato l’evento in collaborazione con il Centro Studi “Caprilli”, diretto da Maurizio Bonanno.
“Michalis Charalambidis – ricorda Maurizio Bonanno, che coglie l’occasione per ringraziare Daphne Iannelli attraverso la quale ha potuto conoscere l’intellettuale greco – ha ridato vigore e profondità ad una storia millenaria, una civiltà che è la culla dell’Occidente e che ha il suo domicilio in queste due terre, Calabria e Grecia, connesse da un legame profondo, ancestrale, primordiale, che rende la Calabria l’Ellade profonda, come da lui definita.