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In Calabria la prima Verticale del vitigno principe delle Terre di Cosenza

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&NewLine;<p><em>Un progetto dell’Accademia del Magliocco esalta i viticoltori per passione che promuovono i vitigni autoctoni calabresi<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La natura ha donato alla Calabria un vino che non ha bisogno di sovrastrutture per rappresentare il meglio di questa regione&colon; il <strong>Magliocco<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Grazie all’<strong>Accademia del Magliocco<&sol;strong> e dei vitigni autoctoni calabresi&comma; che ha tra le sue finalità la valorizzazione del mondo vinicolo calabrese&comma; e al progetto <strong>&OpenCurlyDoubleQuote;Giovani Vignaioli Calabresi”<&sol;strong>&comma; si è tenuta a Cosenza&comma; presso Villa Rendano&comma; una verticale di Magliocco che ha dimostrato quanto le doti di longevità e carattere del vitigno non siano solo una mera descrizione oratoria&comma; bensì la prova&comma; tanto da superare le più rosee aspettative&comma; mettendo in risalto un vino pieno di positive sfaccettature con un’identificazione perfetta delle sue singolari caratteristiche&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A confermare l’assioma&comma; insieme a tante autorità intervenute&comma; le presenze dell’Assessore regionale all’Agricoltura&comma; Gianluca Gallo&comma; del Presidente del Consorzio &OpenCurlyDoubleQuote;Terre di Cosenza” DOP&comma; Demetrio Stancati&comma; e del Presidente della Camera di Commercio di Cosenza&comma; Klaus Algieri&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Una verticale&comma; si sa&comma; è il modo migliore per far conoscere ad un pubblico specializzato i prodotti di un’azienda enoica&comma; ma soprattutto a far scoprire l’evoluzione di un suo vino negli anni&colon; percorrere la sequenza di un vino rispetto alle diverse annate di produzione è un’occasione di presentazione davvero speciale&comma; perché rappresenta un momento importante e rivelatore per chi lo produce&comma; che risalta l’archivio produttivo dell’azienda&comma; oltre a far conoscere un volume di sapere e di relazione con la terra che si lavora&comma; con la vite che si cura&comma; con il frutto che si porta a maturazione e con i processi di trasformazione e produzione che di anno in anno hanno costruito un vino così buono ed elegante&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;whatsapp-image-2024-04-02-at-11&period;30&period;14-am-1&period;jpeg&quest;w&equals;1024" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10774" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Voluto dal Presidente dell’Accademia del Magliocco&comma; Maurizio Rodighiero&comma; strutturato e condotto nelle degustazioni e negli abbinamenti dalla Sommelier Wine Master Francesca Oliverio&comma; questo evento speciale ha potuto dimostrare come un’iniziativa imprenditoriale che ha per protagonisti giovani viticoltori&comma; avvicinatisi al mondo del vino non per tradizioni familiari né per studi specifici&comma; possa raggiungere livelli qualitativi sorprendenti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;<em>Tra gli scopi dell’Accademia c’è quella di far conoscere il territorio dove sono numerosi i vitigni autoctoni<&sol;em> &&num;8211&semi; ha dichiarato il Presidente Rodighiero nel corso dei lavori moderati dal giornalista enogastronomico Valerio Caparelli &&num;8211&semi;<em> In particolare il Magliocco&comma; che può identificare l’intera Calabria&colon; l’occasione bruzia è servita a mettere in evidenza quello allevato in purezza dai giovani Giraldi&comma; rigorosamente trasformato nell’acciaio&period; Nel vino proposto nella verticale si è potuto esplorare e rivivere tutto il lavoro svolto nel corso di un decennio da questi talentuosi vignaioli&comma; incontrando il gusto e il sapere di un insieme di informazioni utili che ci hanno mostrato come sia stato prodotto negli anni il senso diverso di Monaci&colon; dalle condizioni pedoclimatiche al lavoro in cantina&comma; dalla cura della pianta al tempo di maturazione delle uve&comma; dall&&num;8217&semi;espressione gusto-olfattiva delle degustazioni all&&num;8217&semi;ambiente in cui è nato ed è maturato il vino<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><strong>Alessandro<&sol;strong> e <strong>Pierfrancesco Giraldi<&sol;strong> sono due giovani e bravi agricoltori che hanno compreso cosa sia giusto fare per produrre un buon vino e come ci sia bisogno del giusto tempo e di una crescente attenzione&comma; fatta di competenza e continuo confronto&comma; per elevare la qualità dei propri prodotti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;whatsapp-image-2024-04-02-at-11&period;30&period;15-am&period;jpeg&quest;w&equals;1024" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10776" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;<em>Grazie alla verticale<&sol;em> &&num;8211&semi; hanno dichiarato i gemelli Giraldi &&num;8211&semi; <em>abbiamo scoperto un’evoluzione dei nostri vini che nemmeno noi ci aspettavamo&comma; e siamo rimasti veramente colpiti dal risultato&period; E questo ci motiva ancor di più a produrre vini di qualità e ad investire con i vitigni autoctoni nel nostro territorio&comma; soprattutto con il nostro pregiato Magliocco<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come affermato in chiusura dell’evento da un’altra sommelier ospite in sala&comma; che si occupa di narrazione enogastronomica e territoriale&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>questa retrospettiva ci ha permesso di riflettere sull’impegno e la ricerca sul prodotto effettuato dalla cantina Giraldi&comma; che ha tenuto fede al proprio prodotto e al suo territorio di riferimento anche quando ha apportato quelle innovazioni necessarie a far fare un salto di qualità al proprio vino&period; E tutto questo si è avvertito ad ogni sorso&comma; dove nei calici era custodita una storia&comma; un racconto da tramandare&comma; una suggestione e una scoperta di profumi che hanno catturato i sensi<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A wine lovers ed esperti tecnici sono state presentate 5 annate&colon; 2021&comma; 2019&comma; 2017&comma; 2015 e 2013&period; E se la guida maestra della serata non fosse stata costretta ad illustrare tecnicamente le degustazioni parlando anche delle date di produzione nessuno si sarebbe accorto della differenza di colore e gusto di questo speciale vino rosso della <strong>DOP Terre di Cosenza<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;

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