Si corona così un lungo legame professionale con la città che lo ha visto partire da vice commissario e poi a capo della Squadra Mobile

Un ritorno nella città che l’ha visto per anni protagonista arrivando a conseguire risultati investigativi che nel Vibonese hanno fatto la storia nel contrasto alla ‘ndrangheta. 

Rodolfo Ruperti, nato a Crotone 59 anni fa, è tornato a Vibo Valentia e questa vola ci è tornato da questore. 

Sarà lui a dirigere una della Questure più esposte in Italia nella lotta alla criminalità organizzata. Succede a Cristiano Tatarelli, arrivato a Vibo Valentia nel novembre del 2022 chiamato a dirigere la Questura di Campobasso. 

Da pochi giorni, Ruperti ha festeggiato i suoi trent’anni nella Polizia entrato con il grado di vice commissario e assegnato in prima nomina proprio all’allora Commissariato di Polizia di Vibo Valentia, divenuto poi Questura. 

Ovunque ha operato, la sua presenza si è sempre caratterizzata con operazioni di grande valore sgominando clan, arrestando centinaia e centinaia di latitanti.

Ma è il rapporto con Vibo Valentia che rimane forte e intenso: ci ritorna infatti nel 2000 con l’incarico di dirigente della Squadra Mobile.

E adesso nella veste di questore.

Significativo il fatto che abbia ricevuto diversi riconoscimento per il lavoro svolto. E la gran parte di questi, proprio nel Vibonese.

Tra le note di merito, quella dell’ex procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna. Nel 2004 ha ricevuto il premio “Seminatore della Speranza” conferitogli dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria per l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata; l’11 maggio 2007 ha ricevuto il premio “L’operatore d’oro” istituito dalle scuole del Vibonese: il premio “Gerbera Gialla” consegnatogli nel 2007 a Catanzaro dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
Dal 4 giugno 2007 è anche cittadino onoraria del Comune di Ricadi; il 6 ottobre 2007 ha ricevuto il premio “Onore al merito” in segno di gratitudine per l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ideato dalla Fondazione Tommaso G. di Vibo Valentia e condiviso da tutte le associazioni sociali e culturali della provincia vibonese.

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