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La morte dell’Occidente e della sua millenaria cultura in nome del “politicamente corretto”

statua

&NewLine;<p><em>Il politicamente corretto è ormai una campagna sempre più aggressiva che mette in pericolo la libertà di giudizio e di espressione<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><em>&&num;8220&semi;Rappresenta valori rispettabili ma non universalmente condivisibili&&num;8221&semi;<&sol;em>&period; Con questa motivazione la commissione incaricata di valutare una statua dell&&num;8217&semi;artista <strong>Vera Omedeo<&sol;strong> che ritrae una donna che allatta un neonato con il seno scoperto&comma; da porre in&nbsp&semi;<strong>piazza Eleonora Duse<&sol;strong>&comma; vicino a Porta Venezia a <strong>Milano<&sol;strong>&comma; ha detto un secco no&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questa è solo l’ultima &OpenCurlyDoubleQuote;decisione” presa in nome del politically correct&period; L’ennesima… e&comma; tutto sommato&comma; non la più eclatante&period; Che succede&quest; Cosa sta passando per la testa dei tanti che in nome del politicamente corretto accettano di rinnegare la propria millenaria cultura&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;whatsapp-image-2024-04-09-at-09&period;35&period;44&period;jpeg&quest;w&equals;649" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10890" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Da dove nasce questo delirio suicida del «politicamente corretto» che sta devastando l’immagine di sé dell’Occidente&comma; contribuendo a paralizzarlo ideologicamente sulla scena del mondo&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Eppure&comma; a ben riflettere&comma; era un rischio prevedibile&colon; previsto&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In &OpenCurlyDoubleQuote;Noi”&comma; romanzo russo lungimirante&comma; antesignano del ben più noto&nbsp&semi;&OpenCurlyDoubleQuote;1984”&nbsp&semi;di Orwell&comma; scritto tra il 1919 e il 1921&comma; vent’anni prima dell’ascesa di Stalin&comma; Zamjatin denunciava la dissoluzione dell’individuo per un &OpenCurlyDoubleQuote;bene comune”&colon; l’uomo cessa di identificarsi come tale &lpar;persino con l’abolizione dei nomi propri di persona&rpar; e si riduce ad un’equazione matematica di doveri-necessità nel grande schema delle cose&period; Solo lo Stato Unico ha il &OpenCurlyDoubleQuote;privilegio” di avere un passato e un futuro&colon; lo Stato c’era&comma; c’è e ci sarà&comma; ma all’uomo è concesso solo di vivere nel presente&colon; la storia viene ripudiata&comma; l’uomo &OpenCurlyDoubleQuote;antico” persino schernito&semi; il futuro è proiettato solo alla costruzione di ciò che è buono per il Benefattore&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Si assiste alla negazione di una domanda politica legittima e comprensibile&comma; trasversale a tutti i ceti nazionali&comma; che non è sovranismo&comma; ma l&&num;8217&semi;autodifesa di società che si sentono impoverite e minacciate&period; A questa domanda – come denuncia Edoardo Tabasso&comma; Strategic communication advisor – nessuna risposta di buon senso è arrivata da una élite oramai &OpenCurlyDoubleQuote;postmoderna”&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;liquida”&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;multiculturale”&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;tecnocratica”&comma; senza senso autocritico&comma; perché incapace di trarre una lezione dai propri errori di percorso&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come <em>pastori ignoranti<&sol;em> che vivono in un luogo dove un tempo fiorirono grandi civiltà – pensiamo&comma; in proposito&comma; alle riflessioni del filosofo Allan Bloom &lpar;&OpenCurlyDoubleQuote;La chiusura della mente americana – I misfatti dell’istruzione contemporanea”&rpar; – si ha la sensazione di aver perso il controllo del proprio destino&period; Eppure&comma; molte delle incertezze che ci troviamo ad affrontare sono state create proprio dalla crescita della conoscenza umana<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A giudizio di Bloom&comma; che pubblicò questo suo saggio nel 1987&comma; la cultura della democrazia occidentale vive dagli anni &&num;8217&semi;60 una crisi profonda&comma; dietro un&&num;8217&semi;apparenza di liberazione e di creatività&period; Caduto il tradizionale confine tra l&&num;8217&semi;accademia e la società&comma; una miriade di rivendicazioni ha fatto irruzione nelle università&comma; direttamente dalla società e dalla politica&comma; scardinando un sistema senza proporne uno alternativo&period; Nelle democrazie governate dall&&num;8217&semi;opinione pubblica – denunciava già allora Allan Bloom – la scuola non è più un&&num;8217&semi;isola di libertà intellettuale&comma; dove tutte le opinioni sono prese in esame senza restrizioni e pregiudizi&comma; ma si è trasformata nel magazzino delle influenze più nocive prodotte dalla cultura popolare&colon; prime fra tutte il relativismo e un malinteso senso dell&&num;8217&semi;uguaglianza&comma; uniti in un&&num;8217&semi;intenzione morale&period; L&&num;8217&semi;apertura mentale si è così trasformata in chiusura&colon; al sapere&comma; ai valori&comma; alle differenze&comma; ai fatti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La stessa scuola&comma; che da tempo nega il metodo scientifico e la sperimentazione&comma; non aiuta a coltivare il senso critico preferendo un sapere preconfezionato che respinge la curiosità e la creatività&comma; elementi invece che dovrebbero essere preponderanti soprattutto tra i giovani&comma; per guidarli verso l’esplorazione del mondo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come a suo tempo denunciato da Piero Paganini&comma; già Direttore Generale della Fondazione Luigi Einaudi&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;Siamo l’idealtipo della Mediocrazia”&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La mediocrità è il pensiero dominante che affossa qualsiasi proposta alternativa di interpretare il mondo&period; Le opinioni hanno tutte pari dignità&comma; secondo la regola dell’<em>uno vale uno<&sol;em>&comma; con il risultato che lo spontaneismo regna sovrano&period; Solo diritti e niente doveri&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Perso il senso della vergogna&comma; si immagina che tutto sia concesso a tutti&comma; in nome di un falso concetto di onestà e di rispetto di regole dimenticando l’insegnamento di Seneca&comma; che già a quel tempo ricordava che &&num;8220&semi;la vergogna dovrebbe proibire a ognuno di noi di fare ciò che le leggi non proibiscono”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per secoli l’Occidente è stata la locomotiva della civiltà del mondo&period; Non perché non ci fossero altre grandi civiltà&comma; ma perché ad un certo momento della storia l’Occidente era avanguardia della cultura&comma; delle scoperte scientifiche&comma; delle nuove tecnologie&comma; del diritto degli individui e dei popoli&period; Proprio queste conoscenze scientifico-tecniche hanno consentito alla civiltà europea di essere&comma; per almeno quattro o cinque secoli e forse più&comma; l’unica a detenere una straordinaria forza anche politica&comma; che ha avuto&comma; come inevitabile conseguenza&comma; anche una potenza di sopraffazione e di egemonia che nessun’altra civiltà ha avuto&period; E&comma; dunque&comma; si può immaginare che in condizioni analoghe il regno del Dahomey o il bey di Tunisi si sarebbero comportati molto diversamente&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Intanto&comma; per scaricare certi immotivati&comma; storicamente immotivabili&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;sensi di colpa”&comma; le università americane di sinistra modificano la struttura dei corsi di laurea colpendo violentemente il mondo della letteratura classica&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Qualche esempio&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel 2016&comma; l’<strong>Università di Oxford<&sol;strong>&nbsp&semi;ha deciso di non offrire più<strong>&nbsp&semi;un corso sulla letteratura vittoriana<&sol;strong>&nbsp&semi;perché ritenuta troppo sessista&period; Nel 2017&comma; l’<strong>Università di Cambridge<&sol;strong>&nbsp&semi;<strong>ha deciso di modificare<&sol;strong>&nbsp&semi;alcune scene dello&nbsp&semi;<strong>&OpenCurlyDoubleQuote;Otello” di Shakespeare<&sol;strong>&nbsp&semi;perché ritenute offensive&period; Le scene modificate erano quelle in cui Otello&comma; un generale di colore veneziano&comma; uccide la moglie Desdemona perché crede che lei lo abbia tradito&period;&nbsp&semi;Nel 2019&nbsp&semi;<strong>Peter Pan<&sol;strong>&nbsp&semi;è stato bandito dalla Toronto Public Library”&comma; che aveva ricevuto varie richieste di rimozione di materiali dai suoi scaffali tra cui rientrava la storia prodotta dalla penna dello scrittore e drammaturgo <strong>James Matthew Barrie<&sol;strong>&comma; accusata di contenere &OpenCurlyDoubleQuote;stereotipi grotteschi&comma; scene di appropriazione culturale e dialoghi offensivi&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ed ancora&comma; <strong>Madame Bovary<&sol;strong>&nbsp&semi;di&nbsp&semi;<strong>Gustave Flaubert<&sol;strong>&nbsp&semi;è stato censurato perché&nbsp&semi;<strong>ritenuto offensivo&nbsp&semi;<&sol;strong>per la sua rappresentazione di adulterio <strong>come un atto romantico<&sol;strong> e per la sua rappresentazione delle donne come esseri volubili e irresponsabili&period;<strong> Il grande Gatsby<&sol;strong>&nbsp&semi;di&nbsp&semi;<strong>F&period; Scott Fitzgerald<&sol;strong>&nbsp&semi;è stato bandito perché ritenuto offensivo per la sua <strong>rappresentazione di ricchezza e lussuria<&sol;strong>&period; Il libro è stato criticato per la sua <strong>glorificazione della ricchezza e del materialismo<&sol;strong>&nbsp&semi;e per la sua rappresentazione delle donne come oggetti sessuali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Come se non bastasse&comma; pochi mesi fa la casa editrice HarperCollins ha annunciato che avrebbe <strong>modificato i libri di Agatha Christie<&sol;strong>&nbsp&semi;per renderli più adatti a un pubblico moderno&period; Le modifiche includeranno la <strong>rimozione di alcuni termini<&sol;strong>&nbsp&semi;che oggi sono considerati offensivi&comma; come &OpenCurlyDoubleQuote;<strong>negro<&sol;strong>” e &OpenCurlyDoubleQuote;<strong>zoppo<&sol;strong>”&period; La casa editrice ha anche annunciato che avrebbe aggiunto una prefazione a ciascun libro in cui si spiegano le modifiche e si discute del contesto storico in cui i libri sono stati scritti&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Contemporaneamente&comma; si assiste alla messa all’indice di centinaia di libri&comma; poi banditi dai programmi di insegnamento nelle scuole e nelle università americane&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ed inutili si sono dimostrate le critiche che ha ricevuto la decisione della casa editrice di modificare i libri di Agatha Christie&comma; una critica espressa dalla quasi totalità dei fans&comma; così come da quegli intellettuali scevri dal condizionamento dell’ideologia dominante della sinistra illiberale&comma; che&comma; per fortuna&comma; ancora sono presenti&comma; ricordando – innanzitutto a me stesso&comma; così come a quanti stanno leggendo – che <strong>i primi a bruciare i libri furono i Nazisti&period;<&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questa mancanza di conoscenza e quindi di senso storico si è rivelata decisiva nella costruzione del paradigma della «vittima»&comma; a sua volta basilare sia per la nascita che per la legittimazione pubblica del «politicamente corretto»&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il politicamente corretto è ormai una campagna sempre più aggressiva che mette in pericolo la libertà di giudizio e di espressione e&comma; più in generale&comma; la possibilità di quella dialettica fra posizioni contrastanti che invece dovrebbe essere la linfa vitale di una società liberale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il &OpenCurlyDoubleQuote;politicamente corretto” è il nuovo conformismo culturale che&comma; dietro i buoni sentimenti&comma; non tollera i diversamente senzienti e pensanti&comma; mentre sa essere molto intollerante ed escludente verso chi non sta ai suoi dettati&period; Ma – come opportunamente si chiede il filosofo Corrado Ocone – una società che chiude così drasticamente lo spazio di discussione&comma; e quindi di libertà&comma; può dirsi ancora una buona società&quest; E poi&colon; siamo davvero sicuri che proteggere in senso così marcato e acritico certe &&num;8220&semi;minoranze&&num;8221&semi; sia qualcosa che aiuta gli appartenenti ad esse più di quanto non aiuti noi stessi a confermaci nei nostri luoghi comuni&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Stiamo progressivamente perdendo il senso di una comune civiltà&comma; di un’appartenenza che comporta ovviamente differenze anche aspre ma che in qualche modo hanno rappresentato un modo di essere e di sentirsi&comma; a livello mentale e sentimentale&comma; comunità&period; Quello che chiamiamo Occidente sta tramontando perché va perdendo il senso di una propria unità sottostante alle diversità e alle divergenze&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Altro esempio paradossale e culturalmente drammatico&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;biancaneve&period;jpg&quest;w&equals;1024" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10891" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Negli ultimi anni sono stati diversi i film Disney che sono stati accusati di essere offensivi o inadatti a un pubblico moderno&period; Una delle pellicole Disney più criticata è <strong>Biancaneve e i sette nani<&sol;strong>&comma; accusato di essere <strong>sessista e razzista<&sol;strong>&comma; perché i sette nani&nbsp&semi;sono spesso rappresentati come degli esseri grotteschi e caricaturali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un altro film d’animazione molto criticato è<strong>&nbsp&semi;La bella addormentata nel bosco<&sol;strong>&comma; accusato di essere sessualmente allusivo&period; Ad esempio&comma;<strong>&nbsp&semi;la scena del bacio del principe<&sol;strong>&nbsp&semi;alla bella addormentata è stata interpretata da alcuni come un atto di violenza sessuale&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E che dire della nuova versione di <strong>Cenerentola <&sol;strong>produzione Amazon&comma; riscritta in chiave talmente politically correct da ritrovarsi la povera Cenerentola aiutata da una fata genderless&quest;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;04&sol;la-bella-addormentata&period;jpg&quest;w&equals;700" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-10892" &sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Disney accettando di soccombere al nuovo verbo&comma; ha cercato di modificare i suoi film&period; Ad esempio&comma; in Biancaneve e i sette nani&comma; ha modificato alcune scene che erano ritenute offensive&period; In La bella addormentata nel bosco&comma; ha invece deciso di tagliare la scena del bacio del principe alla bella addormentata nella versione live-action del film&period; E paradossale&comma; poi&comma; si mostra la questione legata al tenerissimo &OpenCurlyDoubleQuote;<strong>Dumbo<&sol;strong>”&comma; che ha rischiato il bando totale&comma; finché non si è trovata una soluzione cervellotica&colon; un avviso che segnala la rappresentazione stereotipata e offensiva dei personaggi afroamericani&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L’Occidente ha commesso errori ed orrori come tutte le civiltà&comma; ma la sua struttura profonda è stata universalistica&period; Adesso&comma; però&comma; muore&colon; perché si vergogna di se stesso e dei propri valori più alti&semi; muore per paura e per retorica&comma; credendo ingenuamente di fare bene &lpar;mentre invece fa spesso il male&rpar; negando con i suoi comportamenti gli ideali che crede di affermare&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In sostanza&comma; per dirla con Claudio Magris&comma; &OpenCurlyDoubleQuote;L’Occidente muore di viltà travestita da mentalità aperta ed evoluta”&period;<&sol;p>&NewLine;

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