
<p><em>Dal momento che abbiamo pubblicato la notizia, giungono in redazione continui messaggi carichi di dubbi, osservazioni, proteste</em></p>



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<p>Sta destando preoccupazione, interrogativi, dubbi e proteste l&#8217;ordinanza del sindaco Enzo Romeo che impone un netto divieto dell&#8217;utilizzo dell&#8217;acqua con precise prescrizioni, in base alle quali  ;l’acqua non può essere utilizzata per:</p>



<p>Uso alimentare<br />Igiene orale<br />Lavaggio di oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori per pappe, e simili)<br />Lavaggio e preparazione degli alimenti<br />Lavaggio di stoviglie e utensili da cucina<br />Lavaggio di apparecchiature sanitarie:</p>



<p>mentre può invece essere utilizzata per la pulizia della casa e per il funzionamento degli impianti sanitari.</p>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://vivipress.com/wp-content/uploads/2024/07/divieto-acqua-1.jpg?w=940" alt="" class="wp-image-12987" /></figure>



<p>Questa levata di scudi che stiamo registrando da parte della popolazione nasce da una considerazione certamente importante: l&#8217;ordinanza di divieto non è scaturita dalla presenza &#8211; sempre sbagliata e pericolosa, ma in un certo senso abituale &#8211; del solito streptococco, la cui presenza ;è considerata un utile indicatore di inquinamento dell&#8217;acqua; e nemmeno dall&#8217;altro abituale Escherichia Coli, batterio coliforme pericoloso per la salute., la cui presenza ;indica ;un inquinamento fecale, determinato da una inadeguata disinfezione o ad una mancanza di integrità del sistema idrico. No.</p>



<p>Stavolta si parla della presenza di altri fattori inquinanti che, essendo diversi dal solito, hanno destato &#8211; appunto &#8211; maggiore preoccupazione e tanti interrogativi. L&#8217;acqua a Vibo Valentia non può essere utilizzata perché è stata riscontrata la presenza di tetracloroetilene, di tricloroetilene (che, in pratica, sono più o meno la stessa cosa) e di trialometano.</p>



<p>Si tratta di tipici scarichi industriali. </p>



<p>Qui? A Vibo Valentia? In questo territorio ben riconosciuto come area ad alta industrializzazione? Ma vogliamo scherzare?</p>



<p>Ed allora, non basta emettere un&#8217;ordinanza. È necessario andare oltre: capire, indagare, denunciare e&#8230; venire incontro ai disagi della popolazione.</p>



<p>Chiariamo subito. Detto in parole povere, è stata scoperta la presenza in questa acqua che arriva ai nostri rubinetti della, da noi conosciuta, trielina. Sì. <strong>trielina</strong>, nonché di altri solventi e refrigeranti.</p>



<p>Dunque, il tetracloroetilene è un alogenuro organico, usato principalmente come solvente nelle lavanderie a secco e per lo sgrassaggio dei metalli, nell&#8217;industria chimica e farmaceutica, nell&#8217;uso domestico. Il tricloroetilene è noto anche col nome commerciale di trielina, appunto. In particolare, il tricloroetilene è emesso principalmente nell’atmosfera soprattutto dagli effluenti delle industrie di sgrassaggio dei metalli, ma può anche trovarsi come contaminante nelle acque profonde e a volte nelle superficiali a causa degli scarichi industriali. Dal punto di vista tossicologico ad alte concentrazioni il tetracloroetilene causa depressione del sistema nervoso centrale, mentre concentrazioni più basse danneggiano il fegato ed i reni, La sostanza è irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio. Se ingerita può provocare vomito.</p>



<p>A sua volta, il trialometano è un composto che può dare origine al <strong>cloroformio</strong>, impiegato nella produzione di refrigeranti e come solvente; era usato in passato anche come anestetico; oppure al bromo-trialometano usato come reagente di laboratorio, nella sintesi di composti organici, come solventi.</p>



<p>Questo spiega il divieto praticamente assoluto dell&#8217;utilizzo dell&#8217;acqua, ma&#8230;</p>



<p>Non basta, non può bastare. Bisogna capire com&#8217;è possibile la presenza di trielina e cloroformio (giusto per citare elementi che ciascuno di noi riconosce). Di chi è la responsabilità. Non solo per colpire, quanto soprattutto per impedire che ciò si possa ripetere, ricordandoci che non stiamo parlando di un territorio ad alta industrializzazione, anzi&#8230;</p>



<p>Ed allora, il sindaco Romeo non si limiti alla sola ordinanza, vesta i panni del massimo responsabile della situazione sanitaria nel suo comune ed investa del problema l&#8217;Asp, provveda a denunciare all&#8217;autorità Giudiziaria informandola di questa situazione &#8220;anomala&#8221;; sospenda immediatamente a far data da oggi il conteggio sulle bollette dell&#8217;acqua mettendo dinanzi alle proprie responsabilità chi ha il compito di vigilare; e che Sorical rimborsi la &#8220;spesa straordinaria&#8221; alla quale la popolazione vibonese è costretta dinanzi a questa emergenza, che ci si augura possa durare a solo pochi giorni.</p>



<p>Intanto&#8230;</p>

Acqua proibita a Vibo Valentia. Questa volta è diverso. E il sindaco deve dare risposte a legittimi interrogativi e preoccupazioni
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da Maurizio
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