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Racconti dell’esotico mercato inglese a Cork

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Itinerari di vacanza suggeriti dalla blogger nel settore dei viaggi e delle crociere per i lettori di ViViPress

di Liliana Carla Bettini

So che mercato ed esotico di solito non sono parole che potresti trovare nella stessa frase, tuttavia il mercato inglese di Cork è sicuramente esotico.

Ricco di storia, il mercato fu fondato nel lontano 1788 e così chiamato perché fu aperto dalla corporazione protestante, inglese, che all’epoca governava la città.

62 anni dopo, in seguito alla riforma del governo, nelle vicinanze fu istituito un “mercato irlandese” e, sebbene da allora sia stato chiuso, il mercato inglese ha mantenuto il suo nome originale. La gente amichevole e i venditori saranno felici di parlarti della zona e di come è cresciuta e si è sviluppata nel corso degli anni. 

È un crogiolo di culture, sia le bancarelle che la clientela. Dal marocchino che vende un mix di spezie colorate e cucine nordafricane, a “On the Pig’s Back” che combina metodi di salumeria francesi con prodotti locali irlandesi, per creare salumi unici.

Ci sono bancarelle di cioccolato che vendono praline dall’aspetto squisito e altri dolci dai colori vivaci, fino a Heaven’s Cakes che vende dessert dall’aspetto delizioso che starebbero a casa durante il Great British Bake-Off.

Non lasciarti ingannare però. Questo non è un mercato qualunque. Fa parte della scena di Cork dal 1788 e originariamente era un mercato per l’aristocrazia.

Ora è un luogo pulsante in cui famiglie e amici possono riunirsi, fare acquisti e socializzare davanti a tè e caffè.

I negozianti ridono e scherzano con i clienti, dispensando consigli sui tagli migliori e suggerimenti di ricette.

Mi ricorda le visite dal fruttivendolo da bambino, quando i supermercati non regnavano e i negozianti conoscevano tutta la gente del posto e i loro pettegolezzi.

Il mercato inglese occupa il cuore della città e il cuore dei Corkoniani, ed è un tesoro di dolci storie in grado di sciogliere il cuore di chiunque.

Shane, la nostra guida, ci regala con passione un mix eclettico di aneddoti sul mercato e sui suoi abitanti. Chi avrebbe mai pensato che un mercato potesse essere così affascinante?

Negli anni ’80 la parte di Princes Street dell’English Market fu tragicamente rasa al suolo a seguito di un’esplosione di gas. Sebbene i vigili del fuoco abbiano lottato coraggiosamente per tenere sotto controllo l’incendio, il mercato è rimasto in rovina e l’unica sopravvissuta è la fontana che rimane oggi.

I supermercati stavano nascendo alla periferia delle città e le attività commerciali del centro città stavano gradualmente scomparendo.

Il mercato di Princes Street oggi è una festa per gli occhi con bancarelle dai colori vivaci, un’abbondanza di verdure dall’aspetto succoso e, naturalmente, il Farmgate Café che scruta dall’alto.

È un luogo affollato, diviso in due con una caffetteria self-service da un lato e un ristorante esclusivo dall’altro con menù fissi, vini pregiati e sidro artigianale locale in offerta.

Mentre i commensali si rilassano durante un pranzo indulgente, un chitarrista suona musica di sottofondo rilassante e le opportunità di osservare la gente abbondano.

Il mercato inglese occupa il cuore della città e il cuore dei Corkoniani, ed è un tesoro di dolci storie in grado di sciogliere il cuore di chiunque.

Storici e scrittori del cibo, così come i media locali, nazionali e internazionali, ora evidenziano l’English Market come un emporio alimentare, un luogo in cui il locale e l’esotico possono esistere, e l’English Market è diventato allo stesso tempo una destinazione turistica e un’esperienza di shopping.

Nel giro di un numero relativamente breve di anni una lunga e impressionante lista di nuovi cibi fu aggiunta ai banchi alimentari del mercato inglese!! Dai formaggi alla pasta, dalle olive ai salumi, dalle salse agli oli, dalle salsicce al sushi, dalle spezie ed erbe esotiche all’abbondanza di fagioli e riso: il Mercato ha assunto l’ambizioso ruolo di incontrare i gusti culinari di un moderno e diversificato, e li ha consapevolmente sposati con piatti locali e tradizionali.

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