Succede a Reggio Calabria nei giorni delle Festa della Madonna della Consolazione
Che bella è la Calabria: varia e variopinta, sempre in contraddizione con se stessa, croce e delizia, fonte inesauribile di trovate, polemiche, contrasti, dispute. L’ultima in ordine di tempo – esilarante, paradossale, ma anche emblematica – riguarda quanto sta accadendo a Reggio Calabria.
La tradizione racconta che a sancire la fine dell’estate nella Città delle Stretto sia la storica Festa della Madonna della Consolazione.
È un momento comunitario che si perpetua nei secoli: la prima testimonianza relativa a questo corteo risale al 1636; tipiche della festa sono alcune pietanze di gastronomia popolare, servite ai partecipanti, dal panino con “satizzu, cipudda e pipi” alle frittole cotte in un pentolone di rame. Momento principale della festa è la processione del quadro della Madonna della Consolazione, portato su una Vara alta 5 metri e del peso di 12 quintali, dalla basilica dell’Eremo fino al Duomo. Ovviamente non mancano, né possono mancare le celebrazioni civili della festa della Madonna della Consolazione, patrona della città. Ed è a questo punto che scatta l’inghippo: clou delle manifestazioni civili sarà il concerto di Fedez martedì 17 settembre.
Apriti cielo, è proprio il caso di dire!
A contestare la presenza dell’ex compagno di Chiara Ferragni parte lancia in resta don Giovanni Gattuso, della parrocchia San Nicola e Santa Maria della Neve, con una lettera inviata al sindaco Giuseppe Falcomatà. Altri sacerdoti si accodano. Il primo cittadino respinge piccato e replica osservando che “chi ha parlato non lo ha fatto a nome della Curia, bensì per conto proprio. Dunque, ci troviamo nell’ambito dei gusti personali e della libertà di pensiero e di espressione, che è legittima e comprensibile”.
Intanto, monta la polemica che, alimentata dai social (e ci mancherebbe!) supera i confini e si trasforma in caso mediatico nazionale: Don Giovanni Gattuso viene intervistato sia a La Vita in Diretta (noto programma di Rai 1) che a Mattino Cinque News (del gruppo Mediaset; per la carta stampata ci pensa Famiglia Cristiana. Nel corso delle interviste, il sacerdote ha ribadito il suo disappunto viste le posizioni anti-religiose del cantante.
Intanto, si attiva pure il giornalista Roberto Alessi, fondatore di Chi, che interpella Fedez sul caso Reggio ottenendo una risposta netta: il rapper non cambierà per la Madonna della Consolazione, è e rimane orgogliosamente “un anticlericale di ferro”.
Roberto Alessi, ha pubblicato l’articolo in questione su mowmag, “primo magazine fluido e gender”, e racconta di aver contattato Fedez e di averlo interpellato in merito, provando una riconciliazione con i parroci e i fedeli che hanno contestato la sua partecipazione all’evento.
“Fedez mi ha risposto che è un fermo “anticlericale”, “di ferro” – scrive Alessi – e poi ha aggiunto credo con tono provocatorio: “Ma loro sono cristiani, dovrebbero perdonarmi!”.
Il giornalista continua: “Cercando di strappargli qualcosa di meno polemico gli ho sottolineato che nei suoi testi non mi sembrava di ricordare attacchi diretti alla Chiesa. Mai memoria fu più fallace: mi ha subito freddato, mandandomi un audio in cui mi raccontava che, quando aveva diciotto anni (quindi nel 2007, credo) aveva scritto una canzone in cui diceva: “Quando è morto il Papa ho pianto, ma solo perché ne avrebbero fatto un altro”. Il Papa a cui si riferiva era forse Giovanni Paolo II, il cosiddetto Papa santo, morto due anni prima”.
Insomma, non solo Fedez non ha alcuna intenzione di andare incontro a coloro che gli chiedono di “convertirsi”, come ha fatto don Giovanni Zampaglione, o “avvicinarsi allo spirito delle festività mariane”, come hanno fatto i portatori della Vara, tutti esposti in prima persone con note ufficiali contro l’esibizione dello stesso Fedez in occasione della festa. Che comunque verrà pagato 100 mila euro per l’esibizione in programma martedì sera, proprio nel giorno clou della Festa in onore della Madonna della Consolazione,
Allo sconforto del giornalista risponde però la diocesi di Reggio Calabria che, cristianamente, tende la mano a Fedez.
”Pur riconoscendo che la scelta dell’amministrazione comunale ha suscitato reazioni divisive all’interno della comunità – si legge in una nota della diocesi reggina – si ritiene che sia fondamentale mantenere vivo lo spirito cristiano di accoglienza e dialogo, specialmente in occasioni come questa, che richiamano il profondo significato della fede cattolica”.
”Come cristiani – scrive ancora la diocesi – siamo chiamati ad accogliere non solo chi condivide la nostra fede, ma anche chi è lontano da essa o, in alcuni casi, vi si oppone apertamente. La presenza di un artista le cui produzioni musicali possono aver sollevato critiche per il contenuto dei testi, non deve distoglierci dal nostro mandato evangelico: accogliere tutti, anche chi ci insulta, come raccomanda Gesù nel Vangelo, e testimoniare con la nostra presenza e il nostro comportamento il Vangelo della Carità e del perdono”.
Nel frattempo, Fedez non cambia le proprie convinzioni, arriva a Reggio Calabria e si intasca i soldi augurandoci che almeno abbia parole di ringraziamento verso chi ha deciso di finanziare un evento del genere con un personaggio così controverso che, come orgogliosamente lui stesso ribadisce, non rispecchia i valori e i principi base della festività più sentita dai reggini.