Un’analisi attenta, ponderata, schietta e senza ipocrisie, tantomeno sconti di alcun genere da parte del coordinatore provinciale, Pino Scianò
Tre mesi. Sono passati tre mesi dall’elezione di Enzo Romeo a Sindaco di Vibo Valentia.
Tre mesi. Tre mesi di silenzi da parte di chi ha ceduto alla sinistra la guida della città dopo un quindicennio ininterrotto.
Tre mesi. Tre mesi in cui il centrodestra vibonese si è ammutolito, come se in quel fine giugno nulla di rilevante fosse mai accaduto, come se il ritorno della sinistra alla guida della città non coincidesse con la sonora sconfitta di quella coalizione che invece guida Regione e Nazione, Calabria e Italia.
Tre mesi di silenzi, a parte la simpatica boutade di qualche esponente che addirittura ha provato ad esaltarsi per la “buona performance” della sua lista (sic!)
A rompere l’assurdo silenzio (per favore, non la meniamo con la solita frase fatta del “silenzio assordante”, ndr) ci ha pensato – finalmente! – Indipendenza.
Il gruppo politico che a livello nazionale fa capo a Gianni Alemanno ed a livello regionale al sen. Franco Bevilacqua ha convocato una conferenza stampa per una opportuna – necessaria – analisi di quel voto che ha sancito il crollo verticale del centrodestra passato dal 65% e oltre di cinque anni prima ad un risicato 38% circa.
Sintomatico che a proporre questa analisi sia il gruppo più piccolo, in termini di voti, e più giovane, nei tempi della sua costituzione, della coalizione, mentre le corazzate storiche continuano a ruminare silenzi.
Un’analisi attenta, ponderata, schietta e senza ipocrisie, tantomeno sconti di alcun genere.
Il coordinatore provinciale di Indipendenza, Pino Scianò, confermando quella lucidità e visione politica che gli si riconosce da tempo, propone la realistica lettura del fallimento della coalizione premettendo che si tratta di un’analisi che il gruppo ha fatto una settimana dopo l’esito elettorale, ma tenuta in sospeso in attesa di quanto avrebbero dovuto doverosamente dire i ben più accreditati partiti del centrodestra vibonese, veri ed unici responsabili del misfatto politico. A questo punto, però, rilevato il silenzio da parte di partiti, movimenti e liste scesi in campo alle elezioni comunali di giugno, il direttivo ha deciso di ufficializzarla e renderla pubblica.
Scianò non si è limitato a dare il quadro realistico di campagna elettorale per certi versi paradossale, ma assumendo il ruolo politico come è giusto che sia, illustra le proposte che Indipendenza intende offrire alla coalizione, partendo dall’idea di costituire un gruppo consiliare cosiddetto ombra che incalzi la maggioranza, alla quale riconosce la capacità di aver realizzato un “capolavoro politico” che ha portato alla vittoria Enzo Romeo.
Indipendenza, quindi, si pone alla testa di un’iniziativa che superi le evidenti contraddizioni e gli equivoci interni ai partiti che hanno portato alla disfatta del centrodestra a Vibo Valentia suggerendo la costituzione di gruppi di lavoro che elaborino proposte alternative a quelle dell’attuale maggioranza.
Insomma, un ritorno alla politica, quella vera.