Dagli ultimi dati raccolti sul portale spcializzato Tartapedia.it, sono stati ben 147 i nidi in tutta la regione, seconda solo alla Sicilia per numero e per piccoli nati
Sempre più spesso le tartarughe caretta caretta scelgono le spiagge italiane e calabresi per nidificare con grande gioia di chi ha scelto di dedicare la sua vita proprio alla salvaguardia di questi animali.
Dai dati del sedicesimo aggiornamento del 2024 sul sito Tartapedia.it, l’unico portale italiano interamente dedicato al mondo dei cheloni e che ha la mission di salvaguardare le tartarughe, le testuggini e i loro habitat, risulta infatti che la Calabria è la seconda regione italiana per numero di nidi e di schiuse, ben 147, dato incompleto purtroppo visto che hanno “dovuto registrare la chiusura alla comunicazione del semplice dato numerico da parte del comitato scientifico del WWF Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro. Dunque dalla seconda settimana di luglio, l’unica regione con il dato incompleto sarà la Calabria”.
La maggior parte dei nidi è stata trovata in provincia di Reggio Calabria, specialmente sulla Costa dei Gelsomini, ma in provincia di Cosenza (in particolar modo ad Amantea, Cetraro e Diamante), nel crotonese, specialmente nel territorio di Isola di Capo Rizzuto casi sporadici anche in provincia di Vibo Valentia, a Ricadi e a Pizzo.
“La stagione riproduttiva 2024 è la più ricca mai documentata in Calabria – scrive in una nota l’associazione Caretta Calabria Conservation – Numeri eccezionali frutto di un grande impegno di monitoraggio giornaliero degli arenili, indispensabile per una pronta e più efficace strategia di tutela rivolta a massimizzare il successo riproduttivo di questa importante popolazione di Caretta caretta”.
Si stima che in Calabria siano nati migliaia di piccoli che hanno raggiunto il mare spesso tra lo stupore di grandi e piccini che hanno voluto assistere alla loro nascita.
Tra questi, dopo ben sei anni, c’è da registrare anche la presenza di una rara tartaruga bianca nata in una schiusa sulla costa dei Gelsomini, nota come Costa delle Tartarughe avvenuta sul finire di una stagione riproduttiva particolarmente ricca, durante la quale sono nati circa 4.000 piccoli.
La piccola tartaruga bianca deve il suo colore al fenomeno chiamato leucismo, causato da un gene, di solito recessivo, che dà il colore bianco al manto (ma non agli occhi) degli animali che di solito hanno un colore diverso. Il fenomeno, che si riscontra regolarmente in molte specie animali, ha origine genetica e consiste nella mancata differenziazione dei melanociti, cellule che in condizioni normali conferiscono la tipica colorazione dell’individuo. L’ultima tartaruga bianca conosciuta era nata nella stella località nel 2018. Il piccolo è andato in mare regolarmente, come il resto della nidiata.