<p><em>Una riflessione doverosa alla luce di quanto ancora sta drammaticamente accadendo in Medio Oriente. L&#8217;intervista alla Presidente dell&#8217;Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, Noemi Di Segni</em></p>



<p>di Maurizio Bonanno</p>



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<amp-youtube layout="responsive" width="500" height="281" data-videoid="JGL0nI01Wa0" title="7 ottobre un anno dopo Israele non deve restare sola"><a placeholder href="https://www.youtube.com/watch?v=JGL0nI01Wa0"><img src="https://i.ytimg.com/vi/JGL0nI01Wa0/hqdefault.jpg" layout="fill" object-fit="cover" alt="7 ottobre un anno dopo Israele non deve restare sola"></a></amp-youtube>
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<p>Mancano quattro giorni al drammatico anniversario dell’eccidio del 7 ottobre voluto da Hamas.</p>



<p>Fu un giorno di dolore immane, di inquietudini atroci, di paure dimenticate, sconosciute alle giovani generazioni. Uno shock per tutti, noi compresi. Un giorno, quel 7 ottobre, che proprio per quanto sofferto avrebbe dovuto garantire a Israele ed agli ebrei solidarietà e comprensione anche fra chi storicamente li guarda con sospetto.</p>



<p>Un anno dopo ci ritroviamo invece con diffusi sentimenti antisemiti, un incubo che sembra tornare dagli angoli più vergognosi e spaventosi della storia umana.</p>



<p>In vista di questo 7 ottobre, ci siamo ridotti a dover vietare manifestazioni per non assistere allo scempio dei cartelli disgustosi apparsi la scorsa settimana a Milano, alla sfilata di gente che ha rispolverato parole d’ordine e immagini del più puro odio antisemita.</p>



<p>Le scene, crude e drammatiche che arrivano dal Medio Oriente, danno fiato ad un antisemitismo lievitato negli ultimi mesi in modo preoccupante in tutto l’Occidente e rimandano anche al ruolo internazionale dell’Europa e a quanto questo scenario può intrecciarsi con la crescita e la propaganda delle forze antieuropee e filorusse, un gioco pericoloso innescatosi il 7 ottobre dello scorso anno con la strage compiuta dai terroristi di Hamas in Israele.</p>



<p>Israele non deve restare sola. Si possono avere le idee più diverse ed esprimere i più diversi giudizi sulla sua politica interna e, del resto, essendo una democrazia i dissensi certo non mancano anche al suo interno, ma in questo momento, sotto quei missili sparati dagli iraniani in territorio israeliano ci sono il nostro mondo e le conquiste di civiltà e di diritto che hanno reso il presente migliore rispetto ad un passato colmo di guerre, coltivato nell’odio e nel razzismo, contro i quali oggi abbiamo il dovere di ribellarci tenendo presente le radici comuni di una cultura che ci unisce, ci accomuna, come ci  ;ricorda la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, Noemi Di Segni.</p>

Ricordando la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023, Israele non può essere lasciata sola (VIDEO)
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da Maurizio

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