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Tenuto a battesimo a Vibo Valentia il Centro Studi “Giustizia & Giusta”

Foto tavolo relatori 696x392 1

&NewLine;<p><em>Per la giornata inaugurale&comma; un ampio ed articolato dibattito dedicato alle questioni inerenti il processo &&num;8220&semi;Open Arms&&num;8221&semi;<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Presentato il Centro Studi Giuridico &OpenCurlyDoubleQuote;Giustizia&amp&semi;Giusta”&comma; nato con lo scopo di tutelare i cittadini dalla deriva dei processi e restituire la libertà a volte calpestata&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Primo momento di riflessione e studio il processo Open Arms&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A presentare il Centro&comma; dopo i saluti del presidente del Consiglio dell’Ordine di Vibo Valentia&comma;&nbsp&semi;<strong>Francesco De Luca<&sol;strong>&comma; il presidente&nbsp&semi;<strong>Giacomo Francesco Saccomanno<&sol;strong>&comma; che ha ribadito la necessità di riequilibrare i rapporti tra l’esecutivo e la magistratura&comma; considerato che negli ultimi decenni vi è stato un forte condizionamento ed utilizzo del processo per danneggiare il politico di turno&comma; attraverso un uso&comma; a volte spropositato ed in violazione della Costituzione che sta portando l’Italia ad una deriva giudiziaria&period; Il Centro si assume l’onere di processare i &OpenCurlyDoubleQuote;processi non giusti” e di informare correttamente i cittadini e&comma; se possibile&comma; assumere anche posizioni forti e penetranti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><strong>Luciano Maria Delfino<&sol;strong>&comma; ha&comma; preliminarmente&comma; evidenziato la mancanza di dialogo tra i poteri dello Stato e l’indebolimento della Carta costituzionale che ha eliminato quei pesi e contrappesi fra i poteri e&comma; conseguentemente&comma; l’indebolimento della classe politica&semi; da qui&comma;la necessità che vi sia un’operazione di riequilibrio del sistema che possa garantire al potere legislativo ed al potere esecutivo di non essere sempre sotto scacco dell’ordine giudiziario&comma; con&comma; anche&comma; eclatanti distorsioni dello stesso sistema giudiziario&comma; che&comma; oggi&comma; è divenuto straripante&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In riferimento al processo Open Arms ha evidenziato due aspetti essenziali&colon; il soccorso ai migranti non è stato negato&comma; con sottoposizione a visite mediche&comma; rifocillati e fatti sbarcare quelli in difficoltà e i minori&semi; gli altri sono stati tenuti a bordo in conformità al dettato dei c&period;d&period; decreti di sicurezza&period; Per cui si può parlare di legittima difesa degli interessi dello Stato&comma; senza alcuna privazione della libertà&comma; in quanto la nave avrebbe potuto spostarsi in qualsiasi altro porto messo a disposizione dalle altre Nazioni&comma; come la Spagna&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2024&sol;10&sol;Foto-partecipaneti&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-24005"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p><strong>Giovanni Marafioti<&sol;strong>&comma; in primo luogo&comma; ha evidenziato che non doveva occuparsi la magistratura italiana del caso&comma; ma gli organismi sovranazionali &lpar;Cedu&comma; Corte Europea di Giustizia&comma; ecc&period;&rpar; atteso che si assumono violati principi che nascono da convenzioni internazionali&comma; violazioni che sarebbero state consumate non da un privato cittadino&comma; ma da un ministro che agisce a tutela di un bene tutelato da una legge dello Stato&period; Semmai&comma; per ipotesi assurda&comma; lo Stato italiano avrebbe dovuto rispondere per l’azione dei suoi rappresentanti&period; In secondo luogo&comma; spettava&comma; esclusivamente&comma; al comandante della nave entrare senza indugio nelle acque territoriali italiane e fare sbarcare i migranti&period; Una condotta emergenziale che sarebbe stata assistita dalla esimente dell’art 51 c&period;p&period; che non punisce chi commette il fatto nell’adempimento di un dovere&comma; che era in testa allo stesso gravato da una posizione di garanzia e cioè quello di prestare il necessario soccorso&period; Inoltre&comma; per come ammesso dall’allora ministro Toninelli&comma; la sicurezza della navigazione sino all’attracco era di sua competenza&comma; mentre il ministro Salvini si occupava dello sbarco&period; Dunque&comma; un’assoluta mancanza di possibile responsabilità in testa allo stesso&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Infine&comma;&nbsp&semi;<strong>Vincenzo Barca<&sol;strong>&nbsp&semi; ha contribuito al dibattito riferendosi e richiamando i principi fondamentali della Costituzione Italiana avendo riguardo di puntualizzare le discrasie procedurali della pubblica accusa nel processo Open Arms per i reati contestati a Matteo Salvini nell’esercizio delle sue funzioni di Ministro&comma; anche rispetto a casi analoghi&comma; dove è stato violato l’art&period;112 della nostra Carta Costituzionale&comma; specificando che la &OpenCurlyDoubleQuote;giustizia giusta”&comma; è quella giustizia che&comma; tempestivamente&comma; sulla base del principio del giusto processo risponde con assoluta certezza nello stesso modo a casi identici&period; La legge&comma; infatti&comma; dovrebbe essere uguale per tutti solo se si interpreta il concetto di uguaglianza secondo i dettami della Corte costituzionale&comma; nel senso che bisogna trattare in modo eguale situazioni giuridiche uguali ed in modo diverso situazioni giuridiche diverse&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le conclusioni al presidente&nbsp&semi;<strong>Saccomanno<&sol;strong>&comma; dopo qualche intervento dei presenti&period; Saccomanno ha ringraziato i relatori&comma; anche per il coraggio assunto nel difendere pubblicamente i diritti fondamentali dei cittadini e della libertà di questi&comma; ed ha ribadito che il Centro Studi andrà avanti&comma; anche affrontando altre situazioni critiche come il processo di Genova&comma; dove il presidente della Regione&comma; Giovanni Toti&comma; è stato costretto a dimettersi per poter ottenere la libertà&comma; e cercherà di portate la vicenda dell’Open Arms dinnanzi alla Corte costituzionale per l’evidente violazione della ripartizione dei poteri&comma; con aggressione di quello esecutivo da parte della magistratura inquirente&period;<&sol;p>&NewLine;

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