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Truffe agli anziani: i Carabinieri hanno sgominato una banda che arrivava dal casertano

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&NewLine;<p><em>Padre e due figli facevano credere alle vittime che un congiunto era in pericolo e si facevano consegnare denaro e gioielli<&sol;em><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class&equals;"wp-block-embed&lowbar;&lowbar;wrapper">&NewLine;<amp-youtube layout&equals;"responsive" width&equals;"500" height&equals;"281" data-videoid&equals;"1xUjmxb6rZc" title&equals;"Operazione Game Over"><a placeholder href&equals;"https&colon;&sol;&sol;youtu&period;be&sol;1xUjmxb6rZc"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;i&period;ytimg&period;com&sol;vi&sol;1xUjmxb6rZc&sol;hqdefault&period;jpg" layout&equals;"fill" object-fit&equals;"cover" alt&equals;"Operazione Game Over"><&sol;a><&sol;amp-youtube>&NewLine;<&sol;div><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le truffe alle persone più deboli&comma; come gli anziani&comma; sono le più deplorevoli anche perché lasciano degli strascichi psicologici dai quali spesso le vittime non riescono più a riprendersi&comma; non è stato il caso però di alcune di loro che hanno permesso di sgominare una banda formata da un uomo di 40 anni e i suoi due figli 20enni&comma; tutti residenti nel casertano&comma; ritenuti responsabili di truffe ai danni di persone anziane&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questa mattina&comma; infatti&comma; i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria&comma; con il supporto di militari dei Comandi Provinciali di Genova e Caserta&comma; hanno arrestato i tre tra Genova e Castel Volturno&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il modus operandi era sempre lo stesso attraverso la cosiddetta &OpenCurlyDoubleQuote;truffa del Carabiniere” che prevedeva una telefonata&comma; in cui un falso Carabiniere o Avvocato comunicava alla vittima un’emergenza&comma; sostenendo che un loro familiare fosse stato coinvolto in un grave incidente stradale e fosse in stato arrestato&period; Per evitare peggiori conseguenze&comma; alle vittime venivano chieste somme di denaro o gioielli&comma; una volta sicuri che i malcapitati fossero disposti a consegnare loro quanto chiesto&comma; un complice si presentava a casa della vittima per prendere soldi e gioielli&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le indagini su alcune di queste truffe&comma; messe in atto tra gennaio e giugno 2024&comma; portate avanti dai Carabinieri della Stazione di Bovalino&comma; sono scattate dopo le denunce di alcune vittime e si sono concentrate sull’analisi e l’incrocio di diversi dati soprattutto sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza&comma; sia pubbliche che private&comma; sull’analisi dei tracciati GPS delle auto a noleggio utilizzate dai sospettati&comma; e sullo studio dei tabulati di traffico telefonico dei loro cellulari&comma; visto che i militari dell’arma erano riusciti a risalire ai numeri di telefono con cui venivano contattate le vittime&comma; numeri che però erano intestati a persone straniere nell’intento di evitare di essere rintracciati&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un ruolo fondamentale però lo hanno avuto alcune delle vittime che nonostante tutto sono riuscite a fornire preziosi dettagli che hanno facilitato le indagini&period; La loro testimonianza ha permesso ai Carabinieri di ricostruire i movimenti della banda e di agire tempestivamente per fermare i colpevoli&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Grazie all’Operazione Game Over i carabinieri hanno potuto recuperare gran parte della refurtiva&comma; circa 70 mila euro&comma; tra contanti e gioielli di valore&comma; e restituirla ai legittimi proprietari<&sol;p>&NewLine;

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