Dopo dodici anni non c’è ancora un colpevole, ma il padre Martino e tutta la famiglia non si rassegnano e si affidano ancora alle istituzioni
Era il 25 ottobre del 2012, quando il giovane Filippo Ceravolo,rimasto con l’auto in panne, chiese un passaggio e si trovò inconsapevolmente coinvolto in una sparatoria perché in macchina al vero bersaglio di un agguato di ‘ndrangheta. Filippo Ceravolo vittima innocente ed inconsapevole che 12 anni dopo non ha ancora avuto giustizia, giustizia che papà Martino e tutta la famiglia chiedono instancabilmente.
Il 25 ottobre di dodici anni dopo, nella Chiesa di San Domenico a Soriano si è svolta una messa in sua memoria e, proprio per ribadire questa ricerca continua di una giustizia che tarda ad arrivare, Martino Ceravolo ha voluto istituire da quest’anno dei riconoscimenti a quanti, nei diversi ambiti, continuano il loro impegno ad individuare i killer di ‘ndrangheta che hanno troncato la vita di un giovane innocente.
I riconoscimenti sono stati consegnanti al prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco, al direttore della Tgr Rai Riccardo Giacoia, al questore di Vibo Valentia Rodolfo Ruperti e al procuratore Camillo Falvo.
È anche questo un modo per papà Martino di continuare nella sua lotta alla ricerca di verità e giustizia.