Al richiamo del presidente L’Andolina, in molti hanno abbandonato l’aula. Tutti I consiglieri chiedono comunque un confronto politico
All’ordine del giorno del Consiglio della Provincia di Vibo Valentia, convocato dal presidente, Corrado Antonio L’Andolina, vi era quale punto di maggior rilievo istituzionale “L’adozione del bilancio di previsione 2024/2026”. Il documento amministrativo più importante per un Ente locale. Un atto di grande valenza poiché riporta le risorse finanziarie a disposizione, indica dove sono state reperite e come l’amministrazione intenda utilizzarle nell’interesse dei cittadini e del territorio.
LPer la trattazione e l’approvazione del bilancio, però, i consiglieri della Provincia di Vibo Valentia hanno chiesto prima – attraverso l’intervento del capogruppo di “Centro Destra per Vibo”, Vincenzo Pagnotta – «di rinviare, per approfondire adeguatamente la documentazione annessa», cui sono seguite le considerazioni del presidente L’Andolina, che ha richiamato il Consiglio «ad un alto senso istituzionale e ha evidenziato, tra l’altro, anche le responsabilità di natura giuridica».
Queste dichiarazione hanno di fatto “saltare” il Consiglio, considerato l’abbandono dell’aula consiliare da parte della maggioranza dei consiglieri: Cosimo Nicola Papa, Alessandro Lacquaniti e Giampiero Calafati (eletti in Consiglio nella compagine “Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza”); Nicola Lasorba e Antonino Schinella (eletti con la lista “Democratici e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia”); Vincenzo Lentini (eletto in Consiglio con la coalizione “Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia”).
A rimanere invece in aula con il presidente L’Andolina tutto il gruppo “Centro Destra per Vibo”, composto da Carmine Franzè, Serena Lo Schiavo e Vincenzo Pagnotta, nonché il consigliere, Carmine Mangiardi, componente (assieme a Lentini) della coalizione “Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia”.
Al di là degli intendimenti politici e delle strategie di condotta adottate in Consiglio, tutti i consiglieri – sia pure con toni e sfumature comunicative differenti – hanno chiesto, nel corso del dibattito in aula, – il rinvio dell’assise al fine “di un confronto politico proficuo con il presidente, atto a rasserenare gli animi tra le parti e ad approvare, quindi, un bilancio fiorente nell’interesse dell’ente e della realtà territoriale provinciale». Intanto il presidente L’Andolina convoca – con apposita pubblicazione sull’albo pretorio dell’Ente – il Consiglio per il prossimo 5 novembre.