La decisione del Questore sulla scorta dell’analisi degli atti e delle valutazioni delle condotte eseguiti dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine
C’è anche l’uomo che si è reso responsabile del grave episodio di violenza perpetrato, nei giorni scorsi, ai danni del personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vibo Valentia, tra i quattro destinatari degli avvisi orali di pubblica sicurezza emessi dalla Questura di Vibo Valentia nell’ambito delle attività volte ad assicurare una maggiore tutela della collettività e della sicurezza pubblica.
Come si ricorderà , l’uomo, dopo essersi impossessato di una siringa con ago aperto, aveva con la stessa minacciato gli operatori, danneggiando gli interni del nosocomio e scagliandosi contro gli agenti di Polizia intervenuti che, al fine di garantire l’incolumità del personale sanitario nonché dei pazienti presenti, si trovavano costretti a fare uso del taser (arma ad impulsi elettrici) in dotazione, ristabilendo così una situazione di tranquillità all’interno del presidio ospedaliero, e mettendo in sicurezza il personale di servizio.
I provvedimenti sono stati adottati dal Questore della Provincia di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, sulla scorta dell’analisi degli atti e delle valutazioni delle condotte eseguiti dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura. Si tratta di persone che dimorano in Comuni della Provincia, ritenuti, anche sulla base delle recenti condotte tenute, socialmente pericolosi ed in grado di reiterare i propri comportamenti illeciti. Alcuni di essi risultano inoltre gravati, a vario titolo, da procedimenti penali concernenti reati contro la persona, contro il patrimonio, reati in materia di armi e stupefacenti, associazione a delinquere.
A proposito dell’uomo che aveva provocato i disordini al Pronto Soccorso dello Jazzolino, c’è da aggiungere che, da ulteriori accertamenti istruttori espletati dalla Divisione Anticrimine, è risultato inoltre che, oltre ad annoverare condanne per diversi reati, era stato già destinatario della misura dell’”ammonimento”, consistente nell’intimazione, rivolta dal Questore all’autore delle condotte, ad astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia, minaccia, violenza in ambito domestico o intrusione nella vita altrui. Ammonimento che evidentemente non è servito a bloccare le sue intemperanze.