Alle ore 9.05 di sabato 23 novembre la comunicazione ufficiale da parte del Comune che mostra la lettera ricevuta da Sorical
A dispetto di ogni diffida annunciata dal sindaco Enzo Romeo è un susseguirsi di comunicazioni che annuncia la costante carenza idrica in città. A questo punto l’interrogativo è legittimo? Chi abita a Vibo Valentia è ancora tenuto a pagare la bolletta per l’erogazione di un servizio che non c’è?
Perché la bolletta che il cittadino è tenuto a pagare rappresenta la il costo di un servizio ricevuto, ma… se questo servizio continua con cadenza impressionante a non essere fornito o fornito in parte, non è legittimo chiedere che anche la tariffa sia adeguata al servizio reso?
Si può andare avanti così? E per quanto tempo ancora, considerato che le diffide del sindaco non sono prese in considerazione? E, poi, una volta accertato il disservizio che Sorical spiega con situazioni di emergenza improvvise ed impreviste, non spetta al Comune – perché il cittadino la bolletta è tenuto a pagarla al Comune – provvedere all’alternative affinché non si interrompa il servizio?
Intanto, in questi giorni, se un cittadino chiede del sindaco la risposta è: “non c’è: è a Torino”; e se in sua vece si chiede del vicesindaco, che . si spiegava un tempo – ne assume ruolo e funzione proprio in assenza o impedimento del sindaco, la risposta è: “non c’è: è a Roma”.
Ohibò!
Comunque sia, alle 9.05 viene ufficializzata la nuova comunicazione relativa ad una possibile carenza idrica: “Sorical comunica che si è verificata una diminuzione di portata verso la città di Vibo Valentia. Sono stati effettuati i controlli lungo l’adduttrice Alaco Tirreno al fine di individuare il punto d’intervento. Sono in corso da questa mattina i lavori per la riparazione del guasto, ma fino al termine resta sospesa la fornitura idrica per i centri indicati da Sorical. Seguono aggiornamenti”.
A conferma di quanto comunicato, viene anche esposta la lettera ricevuta da Sorical, attraverso la quale si può leggere l’elenco delle zone a rischio e che riguardano non solo la città di Vibo Valentia, con le relative zone, ma anche Pizzo, Pizzoni, Gerocarne, Stefanaconi, Sant’Onofrio. E si scopre che il Comune ha ricevuto la comunicazione ieri 22 novembre. Allora, perché attendere questa mattina per ufficializzare alla popolazione questa ennesima “carenza idrica”?
E che – almeno! – quella poca che arriva fosse potabile, di colore chiaro (chiaro come l’acqua, un tempo si diceva” …ma a Vibo Valentia è una vana chimera!)
Come direbbe il grande Totò? …e io pago!