Non tutti sanno che l’origine del testo scritto da Giancarlo Bigazzi prende spunto da una poesia scritta da un calabrese. Mario Tessuto aveva 81 anni
“Lisa dagli occhi blu/ Senza le trecce la stessa non sei più / Piove silenzio tra noi / Vorrei parlarti ma te ne vai”.
Chi non ha canticchiato almeno una volta questo popolare brano del 1969?
Il suo cantore se n’è andato oggi, mentre era a Vigevano dove da tempo viveva, a causa di problemi di cuore di cui soffriva. Mario Tessuto aveva 81 anni e per tutti rimane il cantante che ha regalato alla canzone italiana l’intramontabile brano Lisa dagli occhi blu, canzone simbolo degli anni Sessanta.
Era l’Italia del boom economico. La vacanza estiva durava dai due ai tre mesi: aveva un nome obsoleto ed ora in disuso, “la villeggiatura”. Tanti partivano addirittura ad inizio giugno o ai primi di luglio e tornavano a metà settembre. L’autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Altro che Mercedes, Audi o BMW! Era tutto più semplice e più vero. La mattina in spiaggia: 50 lire per sentire le canzoni dell’estate nel juke box per ascoltare Gianni Morandi e Bandiera Gialla, Caterina Caselli e il suo casco d’oro, l’Isola di Wight e La Bambola. E poi, irrompe lui, Mario Tessuto e la sua “Lisa dagli occhi blu”, con la quale tutti si identificavano, protagonisti e vittime degli amori estivi, che durano il tempo giusto per lasciare una traccia indelebile nel cuore di ciascuno, perché, mentre i ragazzi d0allora restavano sempliciotti e romantici, le ragazze diventavano donne: consapevoli di una trasformazione sociologica che sostituiva alle trecce adolescenziali le minigonne di una nuova figura femminile: decisa, forte, consapevole della sua femminilità.
Mario Tessuto, all’anagrafe Mario Buongiovanni, era nato il 7 settembre del ’43 a Pignataro Maggiore, paese del Casertano; figlio di una coppia di operai, si trasferisce con la famiglia a Milano. Appassionato di musica, grazie all’amicizia con Livio Macchia, cantante e chitarrista dei Camaleonti, incomincia ad esibirsi dal vivo e viene notato da Miki Del Prete, collaboratore di Adriano Celentano, che gli propone un contratto col Clan del Molleggiato. Al Cantagiro del 1968 presenta Ho scritto fine, brano di Don Backy, che viene anche presentato durante la trasmissione televisiva Settevoci. Ma il grande successo arriva nel 1969 con Lisa dagli occhi blu: scritta da Giancarlo Bigazzi e con la musica di Claudio Cavallaro. La canzone resta uno dei brani simbolo degli anni Sessanta, e ne viene anche tratto un omonimo musicarello, i film leggeri di quell’epoca, diretto da Bruno Corbucci.
Eppure, non tutti immaginano che Lisa non fu un’invenzione a suo modo poetica, ma era il racconto di una ragazza realmente esistita; non tutti sanno che dietro al testo di Lisa dagli occhi blu c’è addirittura un pezzo di Calabria, di Bisignano esattamente. Il testo originale, infatti, fu scritto da un ragazzo di Bisignano: Mario Guido, che, ai tempi del Liceo, compose una poesia per una sua ex compagna della II B delle scuole medie di Bisignano. La poesia fu poi venduta ad un paroliere che la rielaborò facendone una canzone rimasta indimenticabile, da allora fino ai giorni nostri, regalando un successo strepitoso a Mario Tessuto lanciato così nell’olimpo della musica italiana.
Successivamente, Tessuto ha collaborato negli anni con tanti artisti: va al Festival di Sanremo con Orietta Berti con la canzone Tipitipitì, anch’essa divenuta famosa, e nel 1970 partecipa alla celebre cavalcata da Milano a Roma effettuata da Mogol e da Lucio Battisti, suo amico.
Ha scritto anche per Loredana Bertè, ma per sempre è rimasto legato a quella “Lisa dagli occhi blu”, colonna sonora e simbolo di un’epoca d’oro consumatasi troppo in fretta: quegli anni ’60 – ricchi, allegri, spensierati – bruciatisi frettolosamente con l’entusiasmo di un’adolescenza che in ciascuno ha lasciato solo tracce di ricordi romantici e malinconici: “Lisa dagli occhi blu/ Senza le trecce la stessa non sei più / Piove silenzio tra noi / Vorrei parlarti ma te ne vai”.
A ricostruire la storia della vera identità della Lisa dagli occhi blu, segnaliamo in particolare un articolo di Claudio Cafarelli