Avrebbe agito per dissapori personali con alcune delle vittime e poi avrebbe continuato spinto da un profondo rancore verso la comunità
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Marina di Gioiosa Ionica avevano arrestato un 60ennete accusato di essere il piromane seriale che per mesi aveva terrorizzato la cittadina con ben 11 attentati incendiari che avevano distrutto non solo le auto prese di mira ma avevano anche danneggiato altre auto vicine a quelle date alle fiamme o parte degli immobili e degli arredi che si trovavano nei pressi.
L’arresto aveva suscitato un senso di liberazione in tutta la popolazione che si sentiva presa d’assedio a causa di questi episodi che in un primo momento sembravano slegati gli uni dagli altri.
Ogni cittadino si sentiva in pericolo e non sapeva se la mattina avrebbe trovato ancora intatta la sua automobile, d’altra parte il piromane era sempre stato molto attento a non farsi riconoscere, agiva di notte, camuffato con abiti scuri e spesso usava un ombrello per non farsi riprendere dalle telecamere presenti un po’ ovunque.
Ha dimostrato di conoscere sia le tecniche per costruire e far brillare un ordigno, sia quelle investigative, fatto che gli ha permesso parecchie volte di eludere le ricerche degli investigatori.
Ora dopo la convalida del fermo da parte della Procura di Locri si inizia a far luce sul movente che ha spinto l’uomo a compiere questi attentati.
Indubbiamente i dissapori personali con alcune delle sue vittime, spesso professionisti noti della zona, e il rancore profondo che provava nei confronti della comunità erano il movente principale, ma forse anche il senso di impunibilità che si era accresciuto in lui, lo aveva spinto a compiere ulteriori incendi sempre più distruttivi dandogli l’impressione di essere onnipotente.
La svolta, alle indagini che ha permesso di arrestarlo, e con lui anche due complici, è stata data dal rinvenimento di un ordigno incendiario, non innescatosi correttamente, cha consentito di acquisire elementi fondamentali per lo sviluppo delle indagini.