<p><strong><em>L&#8217;uomo le aveva anche somministrato delle pillole e le aveva sottratto il cellulare con il quale telefonava alla madre</em></strong></p>



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<p>Allarmata perché non riusciva più a mettersi in contatto con la figlia, una madre preoccupata fa una segnalazione di scomparsa ai Carabinieri di Montalto Uffugo che iniziano ad indagare, come prima cosa si presentano a Luzzi, nella casa dove la giovane trentenne di origini polacche avrebbe dovuto vivere con il compagno, un operaio 55enne del posto.</p>



<p>Insospettiti dal fatto che sapevano che la giovane lo aveva lasciato qualche giorno prima, hanno approfondito le ricerche nella casa e l’hanno trovata imbottita di pillole, sulla cui natura si sta ancora indagando, in un sottotetto all’altezza di circa sette metri al quale si poteva accedere solo attraverso una scala rimovibile.</p>



<p>L’uomo, non pago di averla segregata, le aveva anche sequestrato il cellulare impedendole così ogni contatto con il mondo esterno.</p>



<p>Ora l&#8217;operaio è nel carcere di Cosenza per sequestro di persona e atti persecutori, accuse alle quali si aggiunge anche la querela sporta dalla giovane</p>

Sequestrata dal compagno a Luzzi, viene rintracciata in un sottotetto dai Carabinieri

- Categories: cronaca
- Tags: arrestocarabinieridonna sequestrataluzzimaltrattamenti
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