Hanno già preso posizione le associazioni Aidaa, Leal e Lndc. Intanto, gli interrogatori degli arrestati davanti al gip sono stati fissati per martedì
Sono stati fissati per martedì davanti al gip Sara Merlini gli interrogatori delle 11 persone coinvolte nell’inchiesta sugli illeciti nella gestione dei laboratori dell’Università Magna Graecia e sulla presunta corruzione dei veterinari dell’Asp di Catanzaro.
Come d’altronde da questa redazione evidenziato nell’immediatezza della notizia, l’operazione denominata Grecale “rappresenta un punto di svolta sulle responsabilità etiche e professionali coinvolte nella ricerca scientifica sugli animali, un argomento che da qualche tempo è posto all’attenzione mediatica essendosi amplificate le discussioni in proposito ed avendo aperto un partecipato dibattito su come migliorare le normative e le pratiche all’interno del mondo accademico e sanitario”.
A conferma di ciò, ecco la mobilitazione degli animalisti.
L’ Associazione italiana difesa animali ed ambiente Aidaa annuncia la presentazione nei prossimi giorni di una «denuncia formale alla procura di Catanzaro per maltrattamento ed uccisione di animali che tra l’altro ci risulta venissero allevati in un allevamento abusivo. Anche i responsabili di questo allevamento verranno denunciati».
La Lega antivivisezionista Leal ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo che scaturirà dall’inchiesta.
La stessa cosa ha dichiarato la LNDC Animal Protection, che ha espresso profonda indignazione e sconcerto per le notizie provenienti da Catanzaro, dove l’inchiesta giudiziaria ha portato alla luce gravi episodi di maltrattamento e crudeltà su animali all’interno dei laboratori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro
La Presidente di LNDC, Piera Rosati, ha dichiarato: “Questa vicenda ci lascia senza parole. È inconcepibile che nel 2025, in un contesto accademico che dovrebbe promuovere l’etica e il rispetto della vita, si consumino atti di tale crudeltà. Gli animali sono esseri senzienti, non strumenti da sacrificare con metodi inumani. Fermo restando che, per noi, la vivisezione dovrebbe essere totalmente abolita e sostituita da metodi alternativi, non è possibile tollerare la totale mancanza di rispetto quanto meno delle normative vigenti e che queste atroci sofferenze vengano inflitte gratuitamente. Questi episodi, purtroppo, dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare per fermare la violenza sugli animali.”
Di conseguenza la LNDC Animal Protection ha annunciato la sua intenzione di sporgere denuncia e di costituirsi parte civile nel procedimento penale. L’associazione è fermamente decisa a ottenere giustizia per queste vittime innocenti e a contribuire a punire severamente i responsabili, affinché episodi simili non si ripetano mai più.
L’associazione sottolinea la necessità di un intervento istituzionale deciso: “Fintanto che la vivisezione non verrà definitivamente bandita, chiediamo quanto meno che vengano effettuati dei controlli reali e intensivi in tutti i laboratori di ricerca, affinché le normative sul benessere animale siano rispettate in maniera rigorosa – ha aggiunto la Presidente Rosati – La scienza non può giustificare atti di crudeltà gratuita: esistono metodi alternativi ed etici che devono essere privilegiati.”
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