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Ecco il Dca di Occhiuto: adesso l’ASP di Vibo Valentia può procedere con stabilizzazioni ed assunzioni

asp vibo valentia

…ma, allora, fino adesso è stato tutto uno scherzo? Un brutto scherzo? E come si procederà adesso? Con incarichi a tempo, oppure…?

Abbiamo scherzato!

È stato solo un modo per rendere più frizzante l’inizio del nuovo anno.

Oppure, c’era un po’ di confusione e non si capiva bene, e allora…

Oppure, che vuoi che sia un malinteso? Adesso è tutto chiarito!

Oppure…

Oppure?

A quasi un mese dal dramma sociale nel quale erano finiti i precari covid dell’Asp di Vibo Valentia, tutto torna daccapo: l’errore è stato corretto, la realtà (che, poi, tutti sapevano, ma che doveva essere ignorata perché le documentazioni – vecchie e non aggiornate – così mostravano.

L’atteso Decreto del commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto, così come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso governatore, è stato pubblicato, per cui la riformulazione del fabbisogno di personale dell’Asp vibonese consentirà a questo punto consentirà di riassumere una ventina di infermieri e oss che si erano visti non rinnovare il contratto scaduto il 31 dicembre scorso. Il tutto, dimenticando la sofferenza in cui erano finiti i numerosi servizi sanitari ed i reparti a cominciare dal Pronto soccorso e da Medicina generale dello Jazzolino), con le conseguenze a catena di trasferimenti di personale da altri nosocomi del territorio per coprire i buchi in organico che si erano aperti.

I dati aggiornati sui flussi degli utenti hanno certificato che, contrariamente a quanto si voleva far credere, l’Asp di Vibo Valentia vive una grave carenza di sanitari ribaltando quando era emerso in precedenza quando, addirittura, si certificavano oltre 80 esuberi.
La verifica dei dati di produzione al fine di determinare il reale fabbisogno di personale, dopo la richiesta di nuove verifiche, ha fatto emergere una discrepanza nei dati di produzione per cui è stato avviato un aggiornamento, in collaborazione con gli uffici del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, con particolare riferimento agli accessi ai Pronto Soccorso, alle prestazioni ambulatoriali, ai posti letto attivi registrati nel flusso HSP12 e agli altri servizi erogati dai presidi aziendali.

Innanzitutto c’è da precisare che la Regione ha ritenuto necessario adottare la “Nuova Metodologia Agenas” per l’Area dell’Emergenza-Urgenza in deroga alla metodologia attualmente vigente prevista dal Decreto del 2019. Questo perché, sebbene la metodologia prevista dal Dca 192 del 2019 calcoli il fabbisogno di personale infermieristico in base al numero di accessi al Pronto Soccorso di ciascun presidio, “nel caso di presidi situati in aree disagiate, caratterizzate da un numero di accessi molto limitato, tale metodologia risulta insufficiente a garantire una dotazione minima di personale necessaria per assicurare il livello essenziale di assistenza. Questo aspetto è particolarmente critico nelle aree interne del territorio, dove è indispensabile garantire il servizio all’utenza e una turnazione adeguata del personale, nonostante le peculiarità operative di tali presidi”.
Di conseguenza, i nuovi limiti massimi di fabbisogno per il profilo degli infermieri nell’Azienda Sanitaria di Vibo Valentia, nel rispetto del vincolo economico, sono stati così determinati: Area Ospedaliera (incluso il personale per la sala operatoria, la centrale di sterilizzazione e le funzioni centrali): 316 unità; Suem 118: 30 unità; Territorio: 165 unità. Il tutto garantendo comunque il rispetto del budget assegnato alle singole Aziende, come stabilito dal decreto commissariale 185/2024; ovvero, il nuovo calcolo del fabbisogno dovrà comunque rispettare appositi vincoli sia di spesa che economico.

Infine, resta da capire quanto durerà la proroga per coloro che erano stati esclusi: un paio di mesi come è al momento per i colleghi che avevano ricevuto la proroga? oppure un termine maggiore?

Adesso, la palla torna ai sindacati. E una nuova partita dovrà essere giocata.

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