La Polizia ha arerstato 9 persone che adescavano cittadine georgiane sui social e poi le portavano in Calabria per farle lavorare senza contratti
Una vicenda da copione quella scoperta dalla Polizia in Calabria, un’organizzazione criminale fa giungere in Italia donne e uomini con l’illusione di un lavoro onesto e poi li sfrutta nella maniera più indegna.
L’indagine avviata nel 2022 ha portato gli agenti ad individuare una struttura ben oliata, al cui vertice c’era una italiano che grazie alla collaborazione di tre donne di nazionalità georgiana, faceva giungere tra il catanzarese e il crotonese le sue vittime.
Le donne avevano il compito di contattare, anche tramite veri e propri annunci sui più noti social network, tra cui Facebook e Instagram, donne connazionali promettendo loro lavoro in Italia in cambio di un prezzo per l’intermediazione pagato direttamente dalla lavoratrice straniera al gruppo criminale.
Il trasporto poi, veniva organizzato da altre persone compiacenti che si occupavano di condurre le donne dalla Georgia in Italia, accompagnandole o presso alcune abitazioni nei Comuni di Botricello e Cutro, in cosiddette “safe house” a disposizione del sodalizio oppure direttamente presso i datori di lavoro, i quali a loro volta si servivano delle prestazioni lavorative senza un eventuale contratto o altra forma di rapporto di lavoro legale.
L’operazione condotta dalla Polizia di Crotone ha portato all’arresto di 9 persone, sette di nazionalità georgiana e due italiana, di cui quattro in carcere e cinque arresti domiciliari, con l’accusa di favoreggiamento all’ingresso e la permanenza sul territorio dello Stato e reclutamento di manodopera da destinare a terzi in condizioni di sfruttamento personale.
Inoltre sono stati sequestrati anche quattro immobili, ubicati nei Comuni di Botricello e Cutro, utilizzati dall’associazione criminale come base logistica dove far soggiornare le donne provenienti dall’esterno in attesa della collocazione a lavoro
L’indagine comunque non si è ancora conclusa visto che attraverso il servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, divisione Interpol, sono ancora in corso le ricerche di tre indagati destinatari di misura cautelare e individuati fuori dai confini nazionali.