sono state sequestrate 3 società di trattamento rifiuti di Giugliano, Onano, San Martino Valle Caudina, 3 capannoni industriali, a Pulsano, e Cassano allo Ionio, infine 2 terreni agricoli a Villapiana e 25 automezzi
I Carabinieri del Noe hanno eseguito una misura di custodia cautelare nei confronti di 9 persone accusate di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti, nelle province di Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza, Matera, Campobasso, Viterbo e Potenza.
L’indagine partita nel 2023, ha consentito di accertare come gli indagati, anche in forma associata, effettuassero molte operazioni di movimentazione di ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e dalla Campania e dirette per lo smaltimento nella stessa Puglia, in Calabria, in Campania e in Basilicata, che venivano smaltiti illegalmente o sversandoli direttamente sul suolo o abbandonandoli all’interno di capannoni in disuso, movimentazioni che avvenivano grazie ad autorizzazioni ambientali false emesse da un’azienda di Onano in provincia di Viterbo nel Lazio, che attestavano la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento degli stessi rifiuti nonché a formulari recanti indicazioni non vere sul luogo del loro conferimento per il successivo recupero.
I Carabinieri hanno appurato che i rifiuti speciali, organizzati in balle composte prevalentemente da scarti provenienti dal trattamento dei rifiuti speciali o industriali, frazione di indifferenziata di RSU, nonchè scarti tessili, dopo essere stati raccolti e trasportati, invece di essere conferiti in siti di smaltimento e recupero autorizzati, dopo essere stati prelevati dai luoghi di produzione, venivano trasportati e smaltiti abusivamente a Villapiana e Cassano allo Ionio nel cosentino, a Ferrandina in provincia di Matera e a Pulsano in provincia di Taranto.
Le indagini effettuate hanno permesso di analizzare i meccanismi illeciti di tali traffici, realizzatisi secondo procedure collaudate, fondate sulla classificazione fittizia dei rifiuti da parte degli impianti di produzione, con la redazione di una falsa documentazione indicante siti di destinazione inesistenti, che consentisse di giustificare il trasporto dei rifiuti ed il successivo abbandono in siti abusivi, di volta in volta individuati.
Le aree interessate, alcune di particolare pregio naturalistico, affacciate su strade comunali e provinciali a ridosso delle aree rurali più isolate, sono divenute autentiche discariche abusive a cielo aperto, dove i rifiuti una volta scaricati, a volte venivano anche dati alle fiamme, rendendo l’aria irrespirabile.
L’attività criminale ha consentito agli indagati di guadagnare circa un milione di euro, somma di cui è stato disposto il sequestro per equivalente. Inoltre sono anche state sequestrate 3 società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano in provincia di Napoli, Onano nel viterbese, San Martino Valle Caudina in provincia di Avellino, 3 capannoni industriali, a Pulsano nel tarantino, e Cassano allo Ionio, infine 2 terreni agricoli a Villapiana (CS), e 25 automezzi.