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Sanità vibonese verso il baratro, Occhiuto ipotizza una soluzione per evitare la “Emergenza Jazzolino”

ospedale vibo

Secondo il Governatore/Commissario, è possibile cambiare la “natura” del finanziamento da 25 milioni di euro del Pnrr. E sta già lavorando per attuare questa ipotesi

Ma, allora, l’alternativa c’è? Un’alternativa è possibile?

Ma, allora, contrariamente ai soloni che all’indomani del nostro intervento avevano criticato i dubbi espressi in proposito e pontificato sulla ineluttabilità dell’evento incombente, è possibile evitare di “buttare anche il bambino con l’acqua sporca”, ovvero evitare l’umiliante odissea dei reparti del vecchio ospedale senza perdere il finanziamento, cospicuo, del suo necessario adeguamento sismico?

Pare proprio che sì: c’è. E a dirlo è la più autorevole delle voci: il Governatore/Commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto.

Evidentemente sollecitato dalla nuova, ulteriore lettera, ricca di interrogativi, inviatagli dal medico del 118 Alessia Piperno, questa volta anche nella veste di sindacalista, quale delegata dello SMI (Sindacato Medici Italiani), Roberto Occhiuto ha utilizzato una storia sulla sua pagina Instagram per rompere il silenzio sulla questione che da settimane angoscia i cittadini vibonesi.

Ed ha offerto la sua opinione su come salvare il finanziamento ed evitare la chiusura, altrimenti necessaria per i lavori da effettuare, dello Jazzolino: cambiare la “natura” del finanziamento da 25 milioni di euro del Pnrr, trasformandolo in Fsc per non perdere i soldi e rimandare i lavori di adeguamento sismico dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, in attesa che il nuovo ospedale, in costruzione in località Cocari e atteso da oltre 20 anni, venga finito.

Il ragionamento reso noto via social dal Governatore/Commissario è semplice, sebbene ci si renda conto che solo lui, che indossa la doppia casacca, può attuarlo: «considerato che si sta costruendo un nuovo ospedale, che costa anche tantissimo – è il suo ragionamento – ho pensato che il vecchio ospedale, l’ospedale Jazzolino, che deve essere interessato dai lavori di adeguamento sismico, può essere ammodernato, senza però la necessità di sgombrarlo subito, con grande disagio per i pazienti, per gli operatori. Sto vedendo di modificare il finanziamento».

E ha, quindi, spiegato: «Sto cercando di trasformare il finanziamento in Fsc, non più Pnrr, è una cosa tecnica, ma è una cosa che ci serve per non farlo scadere, per non perdere le risorse». 

La trasformazione del finanziamento eviterebbe di perdere 25 milioni di euro, circostanza che si verificherebbe nel caso in cui il cantiere non venga aperto entro la fine di febbraio. In questo modo, spiega sempre il Governatore/Commissario: «i lavori di adeguamento antisismico si potrebbero fare senza creare grandi sconvolgimenti all’attività della città di Vibo Valentia, degli operatori, dei pazienti. Sto lavorando su questa possibilità, sono fiducioso che nelle prossime settimane riusciamo a concretizzarla».
Poi, ha approfittato per rassicurare sull’altra questione che turba sonni e pensieri dei vibonesi: «La scorsa settimana, ho avuto a Roma un incontro col concessionario, con l’impresa che sta facendo il nuovo ospedale di Vibo, quello inaugurato 25 volte, ma non avevano fatto nemmeno uno scavo, prima che venissi io. Ora si sta procedendo con grande velocità, abbiamo trovato un accordo anche per la prosecuzione dei lavori, senza mai interromperli, per cui sono molto fiducioso del fatto che avremo la possibilità di dare presto ai cittadini di Vibo Valentia questo nuovo grande ospedale, che è stato solo sulla carta per tanti anni».

Sarà – finalmente! – così?

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