Da Ale&Giò a Jonadi arriva la “Luce che cura”. La presentazione di questa “led terapia” che cura sfruttando la capacità delle diverse lunghezze d’onda
Tra le tante innovazioni tecnologiche a sostegno della medicina, si sta facendo strada una tecnica innovativa, non invasiva: La terapia a led o fotobiomodulazione.
È possibile praticarla presso il Centro Ale & Giò a Jonadi, dove Pino Zito e Anna Maria Loscrì da tempo offrono strumenti utili a quanti soffrono di diverse patologie che vengono trattate con metodi innovativi.




Per presentare la fotobiomodulazione è stata invitata la dottoressa Antonia Di Francesco, chimica, direttrice scientifica dei Centri di Medicina Integrata IOMED di Lecce che nel corso di un affollato incontro ha spiegato come, nonostante la fotobiomodulazione sia un campo di ricerca relativamente nuovo, abbia già dimostrato di avere un’ampia gamma di applicazioni.



La fotobiomodulazione tratta una vasta gamma di condizioni cutanee ma non solo, utilizzando diverse lunghezze d’onda di luce, stimola la rigenerazione cellulare e permette di contrastare i processi d’invecchiamento.



Nello specifico, la led terapia sfrutta la capacità delle diverse lunghezze d’onda di penetrare diversi strati della pelle. Le luci rosse, ad esempio, stimolano la produzione di collagene e migliorano la circolazione sanguigna. Sottoporsi a frequenze luminose di questa lunghezza d’onda, permette di ridurre e modulare l’azione dello stress ossidativo intracellulare determinato dall’ambiente esterno, favorendo così benefici generali su tutto l’organismo. Questo processo genera benefici su una vasta serie di problematiche tra cui: patologie specifiche, ringiovanimento (anti-age), miglioramento delle performance sportive, altro.