Un’inchiesta ha accertato che si tratterebbe di apparecchi illegali, privi di omologazione e, in alcuni casi, persino differenti rispetto ai prototipi depositati presso il Ministero
Autovelox illegali, privi di omologazione e, in alcuni casi, persino differenti rispetto ai prototipi depositati presso il Ministero, con queste motivazioni la Procura di Cosenza ha ordinato la disattivazione di numerosi dispositivi di rilevamento della velocità installati in diverse città italiane.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura calabrese ed è entrato in vigore lunedì 10 febbraio 2025.
L’indagine ha preso il via a seguito di numerose segnalazioni giunte alle autorità competenti, che hanno portato a numerosi controlli sugli autovelox posizionati sulle strade in varie regioni d’Italia che hanno evidenziato le irregolarità tecniche e amministrative e che ne hanno determinato la rimozione o la sospensione.
Ora bisognerà valutare le conseguenze di questa decisione che solleva dubbi non solo sulla legittimità delle multe elevate, ma anche sulla sicurezza e sull’affidabilità delle misurazioni effettuate.
Se si accerterà che questi autovelox non erano a norma c’è il rischio di una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati, soprattutto da parte di chi ha già pagato, mentre per gli altri si potrebbe aprire la strada dell’annullamento d’ufficio, senza necessità di un ricorso da parte dei singoli cittadini.
Intanto i dispositivi segnalati come irregolari sono stati disattivati in attesa di ulteriori sviluppi della situazione.