Per il medico-sindacalista, “pare quasi di capire che perderemo sia la ristrutturazione che quel fantasma immaginario che dovrebbe rappresentare il nuovo ospedale”
Alessia Piperno, delegata del sindacato medici SMI per l’ASP di Vibo Valentia non si dà per vinta e, sebbene il Governatore/Commissario abbia evitato di risponderle direttamente, lei insiste e lo incalza con una nuova sollecitazione, pur partendo da una premessa: “Per salvaguardarci dalla distruzione della sanità pubblica, a noi calabresi non resta che tornare indietro nel tempo, aprire bene gli occhi per vedere quello che non avevamo visto. Il nostro Presidente rompe il silenzio e lo fa tramite una storia instangram nella quale risponde a Nicoletta e Rosanna. La salute, la sanità pubblica, un popolo che urla non sono argomenti che possono essere minimizzati con una risposta via canali social, nemmeno stessimo parlando di due noccioline sul tavolo da dividersi. Il Presidente, che ha iniziato il suo mandato nella nostra terra dipingendosi come “uno di noi”, risponde a Nicoletta e Rosanna (che personalmente saluto e ringrazio, almeno voi siete riuscite a farlo parlare) ignorando completamente le numerose istituzioni che da mesi ormai gli si rivolgono in attesa di risposte concrete”.
Quindi, un richiamo a titolo personale, o meglio, come lei stessa la definisce, una piccola parentesi che mi riguarda personalmente: “Le ho scritto per ben due volte, prima semplicemente come donna medico calabrese e dopo come delegato SMI per l’ASP di Vibo Valentia. Ho messo faccia, nome e cognome, con timore lo ammetto (quel genuino timore reverenziale che caratterizza la semplicità della mia persona) ma anche con immenso coraggio, lo stesso che da molti mi è stato riconosciuto e forse da Lei non è stato gradito. Ma da un lato La ringrazio anche, non pensavo di avere così tanta forza finché non ho dovuto utilizzarla tutta nel tentativo di salvare quel poco che resta!”.
A questo punto, Alessia Piperno non nasconde la sue preoccupazioni e le chiarisce allo stesso Roberto Occhiuto: “Presidente, ancora niente di concreto, pare quasi di capire che, grazie alla Sua mossa, perderemo sia la ristrutturazione che quel fantasma immaginario che nella Sua mente dovrebbe rappresentare il nuovo ospedale (20 anni e nemmeno un palo alzato), io al suo posto contatterei i cinesi (tanto tra medici cubani ed infermieri indiani non farebbero nemmeno troppo scalpore), se ricordo bene nel giro di qualche mese hanno messo su un ospedale, noi dopo un anno stiamo ancora parlando di come organizzare i lavori”.
La conclusione pare essere a metà tra la classica “porta aperta” al dialogo (finora mancato, ma certo non per volontà della delegata SMI) e la provocazione. Infatti, rivolgendosi sempre al Governatore/Commissario, Alessia Piperno aggiunge: “Presidente, dal territorio (dal momento che ci lavoriamo) avremmo qualche possibile soluzione! Quando vuole, se vuole, ne possiamo parlare!”.